Pietro Genovese, tasso alcolemico di 1.4, la sorella lo difende: "Non è stata colpa sua"

Tasso alcolemico di 1.4 per il figlio del regista Paolo Genovese, coinvolto nell'incidente in Corso Francia in cui hanno perso la vita due ragazze di 16 anni: la sorella di Pietro Genovese però lo difende su Instagram.

I risultati del test tossicologico al quale è stato sottoposto Pietro Genovese, figlio di Paolo Genovese, riportano un tasso alcolemico di 1.4, tre volte superiore a quanto consentito per legge. Per il test risultano anche tracce di sostanze stupefacenti nel sangue del ragazzo, ma su quelli andrà fatta un'indagine più approfondita, considerato che il giovane assume regolarmente dei farmaci.

Pietro Genovese è rimasto coinvolto in un grave incidente avvenuto nella notte tra sabato e domenica in Corso Francia a Roma, nella quale sono morte due ragazze di 16 anni. L'autopsia di Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann ha confermato che le ragazze sono morte sul colpo a causa dello sfondamento della scatola cranica dovuto all'impatto con il suv guidato da Genovese. Nonostante abbiano riportato altre fratture, non risultano altri segni che facciano pensare che le due siano state colpite da altre vetture in corsa, come si era detto inizialmente.

Nel frattempo Emma Genovese, sorella di Pietro, ha scritto un lungo post su Instagram: "Vorrei dire una cosa, non lo dico perché è mio fratello, ma lo direi per chiunque. Tutta la gente che sta dando la colpa a lui dovrebbe vergognarsi. Non aveva né bevuto, né fumato, né stava al telefono. Era verde ed è passato normalmente come è giusto che sia. Sono davvero distrutta per quelle due povere ragazze che hanno perso la vita ieri notte. Immagino il dolore delle famiglie e degli amici. Ma la colpa è stata la loro, che per non fare cinque metri a piedi, sono passate in mezzo alla strada (Ovviamente senza pensare che potesse succedere il peggio) con le macchine che sfrecciavano su Corso Francia. Sul Messaggero, sulla Repubblica e ovunque su Internet dice come è andata, ed evidentemente è stato inevitabile. Per cui mettetevi nei panni non solo delle ragazze. Perché vi assicuro che stare sotto la pioggia in lacrime, per strada, con due ragazze sdraiate senza vita ad aspettare la polizia, l'ambulanza, e i miei genitori che sono corsi, è una cosa che ti segna e che lo ha distrutto. Non accusate se non sapete come sono andate le cose".