Pietro Castellitto: "Chi è cresciuto a Roma Nord ha fatto il Vietnam"

L'attore, scrittore e regista romano Pietro Castellitto si esprime sulla sua adolescenza passata a Roma Nord con termini abbastanza duri che stanno facendo discutere.

Nelle ultime ore, l'attore, scrittore e regista Pietro Castellitto sta facendo parlare di sé per un'affermazione piuttosto controversa, in cui ha paragonato l'adolescenza in quel di Roma Nord al Vietnam.

È stata pubblicata qualche ora fa dal Messaggero un'intervista con il figlio d'arte Pietro Castellitto, regista de I Predatori e tra gli interpreti dell'ultimo film di Gabriele Mainetti, Freaks Out, e proprio in questa occasione una frase pronunciata dal giovane artista ci ha messo davvero poco ad attirare l'attenzione del web e divenire virale.

Ciò che ha detto Castellitto, infatti, è rivolto alla propria (ma anche altrui) adolescenza vissuta a Roma Nord: "Non credo esista un posto più feroce. Chi è cresciuto a Roma Nord, ha fatto il Vietnam".

Queste dure parole, che hanno fatto ampiamente discutere, sono poi state seguite da altre considerazioni "Ma è un mondo anche tremendamente delicato e crepuscolare. Un mondo dove i valori basilari dell'esistenza - voglia di potenza, di bellezza, di soldi e successo - sono ancora in voga. Dinamiche indicate come negative dal mio mondo di provenienza e da buona parte della società civile".

Nel resto dell'intervista, Castellitto racconta poi, oltre a come acquisì consapevolezza di essere figlio di due celebrità (e c'entrano Raffaella Carrà e il Premio Strega), anche qualcosa in più sulla sua vita scolastica: "Ero un ragazzo turbolento, a scuola venni cacciato per aver sputato nel diario di una compagna. Lei mi tirò il cancellino sullo zaino, io le presi il diario, non sapendo ancora quanto fosse importante il diario per le ragazze. Fui convocato in presidenza: Trovai preside, vicepreside e professori in semicerchio. Negai di essere stato io, ma guardando molti crime mi prese la paranoia che avrebbero fatto fare il test del DNA dello sputo, quindi precisai: 'Io però quel diario l'ho toccato'".