La casa di produzione Excelsior Cinematografica annuncia che il nuovo film Passioni arriverà negli UCI Cinemas (Milano Bicocca, Genova, Torino Moncalieri, Roma Parco Leonardo, Firenze Campi Bisenzio) e nella catena The Space di Montesilvano e Perugia il prossimo 22 giugno. Così Marco Giacinto D'Aquino, protagonista, soggettista e sceneggiatore di Passioni commenta la produzione al cinema la prossima settimana: "un film che infrange il tabù sul feticismo dei piedi". Mentre i punti del corpo femminile che più attraggono l'uomo sono notoriamente tre: le gambe, il seno e i glutei, ce n'è un quarto che è rimasto stranamente in sordina, eppure vanta una schiera di cultori "sommersi". Si tratta di una parte estrema, nel senso che è la più periferica, a contatto con la terra e totalmente al di fuori della sfera sessuale: i piedi. Considerarli sessualmente attraenti era bollato, con l'autorevole conferma del padre della psicanalisi Sigmund Freud, una deviazione, anzi una "perversione sessuale". E nell'anatema finiva anche l'oggetto fabbricato proprio al fine di rendere il piede ancora più "peccaminoso": la scarpa, specie se fornita di tacchi alti, messi all'indice dalla Chiesa sin dal Medioevo, in quanto strumenti da meretrici (o del demonio).
Sarà per la recente attenzione della moda, che si è sbizzarrita in un numero inusitato di modelli che sembrano fatti apposta per provocare in tanti amanti dei piedi scariche di desideri repressi, fatto sta che anche coloro che in tempi più castigati mai avrebbero scoperto la loro vena "podofila", sono ora sottoposti ad un bombardamento di immagini raso terra che fanno esplodere pulsioni erotiche e conseguenti frustrazioni. Tant'è che quel termometro delle nostre fantasie rimosse che è il web pullula di siti dedicati proprio a questa forma di adorazione, bandita dai circuiti normali (mainstream). Questo tema viene invece provocatoriamente affrontato in un film in uscita nelle maggiori sale in questi giorni. Se Il Professore, che lo ha preceduto di poco, lo tratta piuttosto marginalmente, sembra tuttavia come preparare la strada a Passioni, che lo amplia nel contesto di un amore tragicamente spezzato e nel successivo tentativo del protagonista di riprovare le sensazioni perdute, tra le quali, naturalmente, l'estasi podofila (la cui visione è ammessa solo ai quattordicenni od oltre, stante l'anacronistico VM 14 imposto a Passioni, a conferma del suo esser tuttora tabù).