Omicidio Gucci, Pina Auriemma a Live Non è la D'Urso: “Patrizia Reggiani è pericolosissima”

Nell'ultima puntata di Live non Non è la D'Urso si è parlato dell'omicidio Gucci con Pina Auriemma, la donna accusata di aver fatto da intermediaria, che definisce ancora Patrizia Reggiani come pericolosa.

Spazio all'omicidio Gucci nell'ultima puntata di Live - Non è la D'Urso, che porta in studio Pina Auriemma, la donna accusata all'epoca di essere stata intermediaria tra la mandante e gli esecutori del delitto.
Lei voleva essere dimenticata, come ha ribadito a chiare lettere a Barbara D'Urso, ma il film House of Gucci di Ridley Scott ha riportato il caso del 1995 sulle pagine dei giornali.

Giuseppina, detta Pina, Auriemma era entrata nella vita di Patrizia Gucci nel 1977, la donna era considerata una maga e la moglie dell'imprenditore era alla ricerca di qualcuno che le predicesse il futuro, ma le due divennero molto amiche tanto che Pina fu spesso indicata come la sua "dama di compagnia".
Per il suo ruolo nell'omicidio Gucci la Auriemma ha scontato 13 anni di carcere e a Barbara D'Urso ha raccontato che avrebbe voluto essere dimenticata - come potete vedere in questo video. "Il mio sogno - ha detto ieri sera - era quello di essere dimenticata dopo 13 anni di pena, ma con questo film non posso ricominciare. Mi chiamano maga ma è un errore, mi pare che fu il questore che mi associò alla magia perché la signora Reggiani aveva l'abitudine di farsi fare le carte e io, benché non ci credessi, l'accompagnavo. Dopo 26 anni non si può tornare ancora su questa cosa dolorosissima, anche perché ho lottato per reinserirmi in società ".

Riferendosi a Patrizia Reggiani, condannata a 26 anni di carcere per essere la mandante e organizzatrice dell'omicidio de marito, la Auriemma non ha negato la loro amicizia, sottolineando che per la Reggiani uccidere il marito era diventata un'ossessione: "siamo state amiche per trent'anni, lei si era fissata e voleva far uccidere il marito, lo chiedeva a tutti e l'ha chiesto anche a me". Auriemma poi ha ribadito la sua innocenza, al quale i giudici non hanno mai creduto: "Le ho presentato una persona, ma in realtà era una truffa, la doveva solo stare a sentire e prendere tempo. Poi lei si è accordata con lui e altre persone, si è mossa da sola. Quando Maurizio è morto, sapendo che potevo andare dai Carabinieri e raccontare tutto, mi ha fatto sedare. Mi hanno definito la sua tata, ma non lo sono mai stata, non sono stata neanche la sua dama di compagnia dato che non sono mai stata pagata".

Alla fine dell'intervista Pina Auriemma ha definito la Reggiani una persona pericolosa sottolineando di aver rotto i ponti con lei: "Non la voglio più vedere né sentire, è una donna pericolosissima che può dire qualsiasi cosa. Se ci stesse guardando però le dico che non ho rancore verso di lei, ho pagato caramente il fatto di frequentarla e farmi convincere".