Oliver Stone a ruota libera su Via col vento, le accuse di molestie sessuali e Putin

Oliver Stone, in una recente intervista rilasciata a BBC, ha parlato di Via col vento, le accuse che gli sono state rivolte di molestie sessuali e del suo rapporto con Vladimir Putin.

Oliver Stone ha parlato delle polemiche legate a Via col Vento e alle accuse di molestie sessuali e persino del suo legame con Vladimir Putin.
Il regista, che sta per pubblicare un'autobiografia, è stato infatti ospite di The Arts Hour, trasmissione di BBC World Service.

Hattie McDaniel in una scena del film Via col vento (1939)
Hattie McDaniel in una scena del film Via col vento (1939)

Accenando alle polemiche legate a Via col vento, film che è stato brevemente rimosso da HBO Max prima di ritornare nel catalogo accompagnato da un video in cui si spiegavano le tematiche controverse proposte nel lungometraggio, Oliver Stone ha dichiarato che non è d'accordo con quanto accaduto: "Penso sia vero che proponga in modo pittoresco il Sud, ma credo sia un classico ed è stato il film amato da mia madre e dalla sua generazione. L'ha amato e ha definito così tante persone, è innegabile".
Il filmmaker ha aggiunto: "Certamente oggi dovrebbe esserci la possibilità di mettere dei disclaimer o delle spiegazioni per il pubblico, questo film rappresenta in modo edulcorato il Sud. Non affronta la questione della schiavitù nel modo peggiore. Non dovrebbe comunque essere rimosso dalla circolazione. Non credo affatto che sarebbe giusto".

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The Doors: una scena con Val Kilmer

Stone ha poi accennato alle accuse di molestie sessuali dopo le dichiarazioni di Carrie Stevens, che sostiene di essere stata toccata in modo inappropriato durante una festa, e la descrizione del modo in cui ha condotto i casting per The Doors, definito umiliante per le attrici. Il regista ha dichiarato. "Ho avuto una vita folle, ma non ho mai fatto niente sfruttando la mia posizione, fosse considerato aggressivo o violento. Non ho mai avuto il bisogno di farlo e non ho mai voluto".
Oliver Stone ha inoltre aggiunto: "Il comportamento di Harvey Weinstein mi ha sconvolto. Non ne sapevo nulla".

Per quanto riguarda The Putin Interviews, da molti considerato un progetto a sostegno del presidente russo, il filmmaker ha dichiarato: "Ho ottenuto un incredibile accesso e gli sono piaciuto perché lo ascoltavo. Tutte le domande sono lì, la maggior parte delle persone che hanno criticato il progetto non hanno nemmeno guardato una delle quattro ore, quindi ci sono molte incomprensioni. Se lo si vede si può capire che lo sto mettendo in difficoltà".
Il regista ha sottolineato: "Se lo avessi trattato in stile 'Perché, perché, perché, perché sei così, perché quello', quel tipo di domande non portano da nessuna parte e danno vita a interviste noiose in cui si sta cercando di portare gli intervistati sulla difensiva. Non portano a nulla. Ho imparato molto di più lasciando parlare le persone. Non ho preso nessuna posizione. Stavo cercando di capirlo perché l'America e il Regno Unito hanno sottolineato molto quanto sia malvagia la Russia. Penso che ci deve essere una completa ristrutturazione della nostra comprensione per il nostro bene. Credo che questa guerra fredda sia ridicola e non necessaria, in particolare in un periodo di caos planetario come questo".