Nella puntata di ieri, 4 aprile, di Non è l'Arena, il conduttore Massimo Giletti è tornato a Odessa. Mentre era in diretta, alcuni missili hanno colpito la città ucraina, a 700 metri in linea d'aria da dove Giletti stava trasmettendo. Il giornalista, nonostante la richiesta delle guardie, non ha voluto interrompere il collegamento.
Due settimane, fa Massimo Giletti aveva trasmesso la puntata di Non è L'arena da Odessa, suscitando anche molte reazioni negative. Ieri il conduttore di La7 è tornato nella città portuale che, da qualche giorno, è sotto l'attacco dei missili russi. Il collegamento è stato interrotto più volte a causa delle esplosioni che si sono sentite a pochi metri dal suo quartier generale.
Nello studio italiano, a sostituire Giletti, c'era Tommaso Cerno, che gli spettatori del programma hanno visto spesso in veste di ospite. Massimo, da parte sua, si trovava nella postazione messagli a disposizione dalla Croce Rossa. Durante la trasmissione ci sono stati attimi di tensione sottolineati dal racconto del giornalista "Ci dicono che ci sono state esplosioni molto vicine a noi, nella zona del porto di Odessa, a circa 700 metri in linea d'aria da dove siamo" ha esordito Giletti "Ci sono le sirene, noi abbiamo sentito i vetri tremare. Quello che vi possiamo dire è che i botti si sono sentiti molto forti anche in questo posto dove, grazie alla Croce Rossa. Lo dico perché a differenza di quanto scritto da qualcuno con molta ironia non siamo al Grand Hotel", ha detto in polemica con le critiche mossegli da Selvaggia Lucarelli e dal regista Gabriele Muccino.
Poco dopo, mentre la trasmissione continuava, c'è stata un'altra esplosione, probabilmente più vicina al posto in cui si trovava Giletti. Alcune persone, appostate dietro le telecamere, hanno invitato il conduttore a mettere fine al collegamento "le guardie dietro le telecamere mi dicono che devo smettere, ma noi stiamo qui e continuiamo", ha spiegato al pubblico da casa dopo aver parlottato in inglese con alcune persone presenti. La trasmissione è andata avanti con gli interventi degli ospiti collegati, tra cui il giornalista ucraino Vadislav Maistrouk e il giornalista russo Alexey Bobrovsky.