Netflix e Warner Bros, i sindacati reagiscono all'acquisizione: "Grande preoccupazione per il futuro"

I portavoce degli attori e sceneggiatori americani hanno condiviso la propria reazione alla notizia dell'accordo che stravolgerà il mondo di Hollywood.

Un'immagine di Warner

L'acquisizione di Warner Bros da parte di Netflix ha suscitato numerose reazioni da parte dei professionisti del settore, tra cui quelle dei sindacati degli attori e degli sceneggiatori.
L'accordo non sembra aver suscitato grande entusiasmo e i portavoce di WGA e SAG-AFTRA hanno condiviso dei comunicati in cui condividono preoccupazioni e perplessità.

La posizione di SAG-AFTRA

Il sindacato degli attori americani ha deciso di non prendere una posizione ufficiale, pur ribadendo che quanto accaduto solleva numerose domande serie che devono ricevere risposta da parte della leadership degli studios.

SAG-AFTRA ha ricordato che la vendita sarà utile agli interessi economici degli azionisti di entrambe le società, ma avrà delle notevoli conseguenze "per il futuro dell'industria dell'intrattenimento e, in particolare, per i talenti creativi umani", considerando che la situazione avrà un impatto sulle loro fonti di reddito e carriere.

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Una delle preoccupazioni principali è che questa nuova acquisizione porti a una diminuzione delle creazioni e produzioni, e che venga a mancare il rispetto nei confronti dei talenti coinvolti.
SAG-AFTRA attenderà quindi di analizzare i dettagli dell'accordo stretto, "in particolare per quanto riguarda i posti di lavoro e gli impegni nei confronti delle produzioni".

Il sindacato degli sceneggiatori, invece, ha espresso in modo più chiaro la propria opposizione ribadendo che l'acquisizione, che è stata ufficializzata questa mattina, ridurrà drasticamente i posti di lavoro, diminuirà le paghe, peggiorerà le situazioni lavorative di tutti coloro che lavorano nel settore dell'intrattenimento, peggiorerà il volume e la diversità dei contenuti, e alzerà i prezzi per i consumatori.

In un comunicato WGA ha dichiarato: "Le leggi antitrust sono state concepite per impedire che la più grande azienda di streaming al mondo inglobi uno dei suoi principali concorrenti".

La posizione del sindacato è molto chiara: "I lavoratori del settore, così come il pubblico, sono già colpiti dal fatto che solo poche potenti aziende mantengono uno stretto controllo su ciò che i consumatori possono guardare in televisione, in streaming e al cinema. Questa fusione deve essere bloccata".

I rappresentanti dei produttori, in precedenza, avevano ribadito la preoccupazione che l'accordo avrà delle conseguenze importanti sul settore: "Mentre affrontiamo tempi dinamici di cambiamenti economici e tecnologici, il nostro settore, insieme ai responsabili politici, deve trovare una via d'uscita che protegga i mezzi di sussistenza dei produttori e una vera distribuzione cinematografica, che promuova la creatività, promuova opportunità per lavoratori e artisti, offra ai consumatori la possibilità di scelta e difenda la libertà di parola. Questa è la prova che l'accordo con Netflix deve superare. I nostri storici studi cinematografici sono più di semplici archivi di contenuti: nei loro archivi si trovano il carattere e la cultura della nostra nazione".

Il Sindacato dei Registi aveva invece dichiarato: "Riteniamo che un settore dinamico e competitivo, che promuova la creatività e incoraggi una vera competizione per i talenti, sia essenziale per salvaguardare le carriere e i diritti creativi dei registi e dei loro team. Incontreremo Netflix per illustrare le nostre preoccupazioni e comprendere meglio la loro visione per il futuro dell'azienda".