Netflix e Warner, Bong Joon-Ho: "L'esperienza in sala non sparirà facilmente"

Il regista coreano, impegnato come presidente della giuria al Marrakech Film Festival, ha commentato le recenti notizie emerse da Hollywood.

Una foto di Bong Joon-Ho

La notizia dell'acquisizione di Warner Bros da parte di Netflix ha suscitato numerose reazioni e anche molti artisti hanno condiviso opinioni, preoccupazioni e perplessità.
Bong Joon-Ho, in questi giorni presidente della giuria del Marrakech Film Festival, ha tuttavia espresso un cauto ottimismo rispondendo ad alcune domande dei fan.

L'opinione del premio Oscar

Il regista coreano ha sottolineato che non ha le idee chiare riguardanti quanto sta accadendo negli Stati Uniti: "Se devo essere sincero, non so cosa stia accadendo a Los Angeles. Sono solo un tizio sudcoreano che sta a casa sua".
Bong Joon-ho, che in passato ha collaborato sia con lo studio sia con Netflix, ha quindi aggiunto che negli ultimi giorni, insieme ai suoi colleghi della giuria, ha potuto vedere due film al giorno in sale cinematografiche di primo livello, apprezzando molto l'esperienza.

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Bong Joon-ho premiato agli Oscar per Parasite

Il filmmaker, rispondendo alla domanda sul futuro del cinema dopo l'accordo tra Netflix e Warner Bros, ha quindi commentato: "Ma anche lo streaming è un buon modo per vedere e apprezzare i film. Tuttavia non penso che l'esperienza cinematografica scomparirà così facilmente".

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Le idee del CEO di Netflix

Ted Sarandos, nella giornata di ieri, ha sostenuto che i film targati Warner Bros verranno distribuiti da Netflix nelle sale e HBO continuerà il suo lavoro quasi senza modifiche rispetto alla situazione attuale. Il CEO di Netflix ha tuttavia anticipato che la programmazione nelle sale potrebbe essere più breve ed essere 'più vicina alle esigenze del consumatore'.

Netflix, durante il 2025, ha distribuito circa 30 titoli nelle sale tradizionali per poter rispettare le regole previste da alcuni prestigiosi premi cinematografici che richiedono le proiezioni sul grande schermo. Sarandos, nel mese di aprile, aveva affermato che guardare i film nelle sale sia 'un concetto superato' e che il consumatore vorrebbe vederli nella propria casa, senza che si debba aspettare i 45 giorni attualmente previsti tra la distribuzione in sala e in streaming.

Le sue opinioni, nella giornata di ieri, erano alla base anche delle preoccupazioni e dei dubbi dei sindacati degli attori e degli sceneggiatori, che hanno rilasciato dei comunicati per spiegare la propria posizione rispetto a quanto sta accadendo.