Scommettere sul teatro e, ancor di più sul musical, in epoca post-pandemica sembra un azzardo. La Compagnia della Rancia si è spinta oltre, mettendo in scena un musical ispirato a un piccolo film indipendente del 2006 di John Carney, Once, che nella trasposizione musicale italiana è diventato Una volta nella vita.
Scommessa vinta: il pubblico milanese è rimasto ammaliato da questo spettacolo intimo e minimalista rispetto al solito blockbuster attualmente in scena al Nazionale, ovvero Sister Act.
Il film Once è diventato un musical di Broadway nel 2011, con libretto di Enda Walsh e musiche e liriche composte da Glen Hansard e Markéta Irglová, interpreti originali della pellicola. Il regista Mauro Simone e il direttore musicale Antonio Torella ne hanno realizzato la prima versione italiana, fornendo all'opera un tocco molto personale.
In scena c'è un eccezionale gruppo di 11 artisti che suonano, oltre a cantare, recitare e danzare. L'elemento che rende unico Una volta nella vita costituisce anche la sua sfida più grande: far suonare l'intera partitura dei brani per mano degli stessi artisti, che suonano fino a un totale di 20 strumenti.
Una volta nella vita racconta la storia di un artista di strada che canta di un amore in bilico (la fidanzata è partita per New York e già si frequenta con un altro) e che, preso dallo sconforto, sta pensando di rinunciare ai propri sogni artistici per rimanere a Dublino a lavorare nel negozio di elettrodomestici del padre.
Quando sta per mollare tutto, incontra Lei, una giovane donna (e madre) di origine ceca che, stregata dalle canzoni struggenti e romantiche del ragazzo, decide di aiutarlo rimettersi in piedi, a realizzare un disco e a tentare la strada della carriera musicale.
Nei panni di Lui troviamo Luca Gaudiano, la cui vocalità calda si sposa alle canzoni piene di tenerezza e disincanto con cui il ragazzo rimpiange, accompagnandosi con la chitarra, il suo amore perduto. Lei, invece, è Jessica Lorusso, perfettamente calata nei panni di un personaggio forte, carismatico, dall'umorismo pungente e con un accento slavo perfettamente credibile.
Attorno a loro un cast ben assortito su cui spiccano il banchiere Matteo Volpotti e Giulio Benvenuti nei panni dell'imprevedibile ed energico Billy.
Altra grande protagonista del musical è Dublino resa attraverso la proiezione di una mappa, sulla quale scena dopo scena vengono indicati i luoghi dove si sta svolgendo l'azione.
A conquistare il pubblico è una tenerissima storia d'amore non vissuta, ma più vera di una consumata. Il loro è un incontro magico voluto dal destino per aiutarli a trovare se stessi. Una storia d'amore purissimo, senza condizioni, che viene esaltata da splendide canzoni come Falling Slowly, vincitrice del Premio Oscar, e da una sceneggiatura brillante, che alterna profonde riflessioni sulla vita a battute ironiche.
Il musical è ancora in scena al Teatro San Babila di Milano stasera e domani pomeriggio.
Nei prossimi giorni si sposterà a Trieste e Pesaro, tra le altre città.
Qui le date e le altre città in cui sarà presente lo spettacolo.