La modella Ilary Monsurrò ha pubblicato su Instagram un resoconto critico della sua esperienza in un "concorso italiano tra i più importanti", definito "storico" e televisivo. Il nome di Miss Italia non viene mai fatto esplicitamente, ma di fatto - per contenuto e tempistiche - non si può non pensare al concorso di bellezza più longevo del Paese, la cui finalissima sarà trasmessa su RaiPlay il 15 settembre.
Nel racconto compaiono problemi (seri) di igiene, alloggi e sicurezza, oltre a dubbi sui criteri di valutazione. L'obiettivo dichiarato? "Un senso di responsabilità verso tutte le ragazze", scrive la modella. Ma in cosa consiste il racconto shock?
La denuncia di una partecipante delinea un quadro impietoso: tutto fa pensare a Miss Italia
È questo lo standard atteso da una manifestazione storica? Monsurrò sostiene che già dalle selezioni regionali in Campania siano emersi "episodi discutibili", ma il punto di rottura sarebbe arrivato alle finali in un resort marchigiano: "L'ambiente in cui siamo state accolte era ben lontano dagli standard minimi di igiene, sicurezza e decoro".
Tra le accuse più forti, "escrementi e topi all'interno delle camere", stoviglie sporche e "capelli nei piatti".
L'"ansia costante" delle intrusioni negli alloggi
La concorrente riferisce di tentativi di intrusione negli alloggi, messaggi indesiderati alle partecipanti e persone che "spiavano dalle finestre". Le contromisure descritte non avrebbero rassicurato: "Le guardie private [...] chiudevano ripetutamente le ragazze nelle loro casette senza fornire reali soluzioni" - scrive -, alimentando "un clima di insicurezza e ansia costante".
Miss Italia, giuria e criteri: quanto conta saper ballare?

Sul fronte delle valutazioni, la modella parla di una commissione "di tre persone" con profili "non specialistici" chiamata a giudicare 220 candidate. Secondo il suo racconto, la selezione avrebbe privilegiato il talento performativo utile allo show televisivo.
"La sensazione che ho maturato" - afferma - "è che molte decisioni siano state prese non in base al merito, ma in funzione di esigenze televisive". E aggiunge: "Per valorizzare il talento ci sono palcoscenici ben diversi, come i talent show".
Il lungo post di Instagram si chiude infine con un invito alla consapevolezza: puntare su "lavoro vero, crescita personale e professionale", perché "la bellezza non ha bisogno di conferme da una fascia". Trasparenza, standard e tutele basteranno a ricucire la fiducia per un concorso che attira sempre più polemiche? Ma soprattutto, dobbiamo attenderci una replica da parte di Miss Italia?