Il magazine femminile Marie Claire è sotto il fuoco incrociato di parecchi giornalisti, presentatori tv, e nel mirino del creatore di Mike and Molly, una sit-com intelligente, coraggiosa e divertente su chi ha problemi alimentari ma cerca di vivere lo stesso una vita normale. La giornalista freelance Maura Kelly ha scritto nel suo pezzo che è "disgustata dal vedere due personaggi con rotoli di grasso che si baciano, perchè mi darebbe ribrezzo vederli fare qualsiasi altra cosa. Per essere brutalmente onesti, anche nella vita reale, trovo esteticamente spiacevole vedere una persona molto grassa attraversarmi la strade, così come vedere un ubriaco uscire barcollando da un bar o un drogato accasciato su una sedia."
Dopo la valanga di critiche che la Kelly si è attirata (coinvolgendo anche il giornale), ha deciso di cambiare registro e formulare le sue scuse formali allo show e agli attori, ma ormai il danno è fatto. Mark Roberts, il creatore della serie è rimasto profondamente colpito da quanto accaduto "la signora ha chiesto scusa, chiaramente si è resa conto di aver usato dei toni davvero offensivi e gratuitamente maligni. La mia reazione iniziale è stata quella di parlare con Billy Gardell e Melissa McCarthy, che sono i miei attori protagonisti ma anche miei amici. Mi sento molto protettivo nei loro confronti".
Certo, si può ribattere che ognuno ha libertà di pensiero e di parola, ma c'è modo e modo di esternare le proprie idee, e nascondersi dietro lo scudo della 'sincerità' è davvero vergognoso, specie per una giornalsta che dovrebbe conoscere il potere delle parole e il modo sensato di usarle. Inutile dire che non soltanto i fans dello show si sono sentiti chiamati in causa, ma tutti quelli che hanno trovato l'accaduto spiacevole e molti sono quelli che hanno detto la loro, obesi, anoressici e non. Roberts, ha concluso il suo intervento in modo elegante e ironico, parafrasando Oscar Wilde "alla fine dei conti, c'è un cuore gigantesco che batte all'interno dello show, e molto ha a che fare con questi due fantastici attori, quindi se la controversia porta altro pubblico alla serie, allora grazie mille Marie Claire!", ma ha anche aggiunto che non intende rimanere amico di questa persona (la Kelly) su Facebook, cosa che al giorno d'oggi è considerato peggio di un'avviso di garanzia.
Tra i tanti commenti letti ne citiamo uno a caso che ci sembra perfetto, per ricordare che nonostante il conformismo sia uno dei tratti principali della natura umana, è il caso di ricordare che non usciamo da catene di montaggio alla Blade Runner, per lo meno non ancora, "Signora Kelly, magari le farebbe piacere se noi 'ciccioni' sedessimo sui sedili posteriori degli autobus, così non dovrebbe sopportare la nostra vista?", il che ricorda drammaticamente la posizione degli afro-americani prima dei movimenti per i diritti civili. Un'esagerazione? Forse, ma citando Grosso Guaio a Chinatown "E' così che tutto inizia sempre. Dal molto piccolo" e se non è il caso di allarmarsi per un post (che però ha avuto una sua bella fetta di seguito), c'è almeno da preoccuparsi del fatto che l'evoluzione umana non sembra che stia ingranando così come speriamo e come sperava Gene Roddenberry, che è stato il primo showrunner a far entrare in tv una donna di colore e per di più con un grado di ufficiale addetto alle comunicazioni: il tenente Uhura (Nichelle Nichols) della saga Star Trek. Speriamo di non dover aspettare troppo perchè i pregiudizi siano un vergognoso ricordo del passato.