Mel Gibson, attualmente a Roma sul set di The Passion, film che si propone di descrivere realisticamente la brutalità dell'uccisione di Gesù Cristo, ha denunciato di subire una vera e propria persecuzione a causa del suo film. "Da quando sono a Roma", ha dichiarato l'attore, "ho intorno inviati di rispettabili testate che indagano nella mia vita privata e in quella di amici e parenti, esaminano conti bancari e gli enti di carità che aiuto. Addirittura hanno cercato di ottenere dichiarazioni negative da mio padre. E' decisamente troppo".
Gibson, cattolico praticante, è convinto che alla base di questi attacchi vi sia il soggetto del suo film, e soprattutto l'impostazione che lui ha voluto dargli: "Non credevo che l'argomento potesse crearmi tanti nemici. Le opere sinora realizzate hanno più l'aspetto di una fiaba. Io voglio descrivere realisticamente le torture inflittegli per poter meglio capire la profondità del suo sacrificio. Forse il film potrebbe offendere qualche ebreo, anche se non è mia intenzione. Mi limito a raccontare la verità. Ma ognuno si assuma le proprie responsabilità".
Mel Gibson perseguitato a causa del suo film
Mel Gibson, a Roma per girare un film che racconterà la passione e la morte del Cristo, denuncia di subire una serie vessazioni a causa del suo film.