Matrimonio a prima vista in TV: per Wilma e Stefano, l'incubo dopo il reality

Matrimonio a prima vista: Stefano e Sara Wilma avevano partecipato al reality ma adesso la loro situazione legale si è fatta complicatissima.

Due partecipanti di Matrimonio a prima vista, Wilma e Stefano, avevano partecipato alla seconda edizione del reality dove due sconosciuti si incontrano e si sposano. I due dopo pochi mesi hanno provato a separarsi ma sono passati due anni e ancora non ci sono riusciti.

Matrimonio a prima vista viene trasmesso da tre anni su Sky ed è un programma basato sul format americano Married at First Sight e su quello originario danese Gift Ved Første Blik. Il reality presenta tre coppie, messe insieme da esperti di relazioni, che accettano di sposarsi quando si incontrano per la prima volta. Gli sposi dopo il matrimonio vengono spiati dalle telecamere e si impegnano a non abbandonare il programma, pena il pagamento di 100 mila euro di penale. In caso di divorzio la produzione consente alle neo coppie di separarsi consensualmente entro sei mesi dalla data del matrimonio, facendosi carico delle spese.

Stefano Soban e Sara Wilma Milani, lui titolare di una gelateria di Alessandria, lei cantante di Abbiategrasso, avevano partecipato alla seconda edizione di Matrimonio a prima vista. Il rapporto tra i due si era subito incrinato come ha dichiarato lo sposo "ci siamo resi conto che non eravamo così compatibili, litigavamo spesso, quindi abbiamo pensato di chiedere subito la separazione. A quel punto sono iniziati i problemi". In pieno accordo con la produzione Wilma va al comune di residenza per avviare le pratiche di separazione ma qui nasce l'intoppo, data e luogo del matrimonio non coincidono, i due si sono sposati il 21 novembre nel comune di Chiaravalle, dagli atti risultano sposati il 30 novembre in un comune in provincia di Potenza. Wilma racconta che sulle prime è rimasta spiazzata, poi ha deciso di rivolgersi ad un avvocato per l'annullamento del matrimonio. "le irregolarità di forma, come abbiamo appreso dalla sentenza, non sarebbero così rilevanti. Una situazione surreale che vorrei risolvere al più presto. Stiamo valutando il ricorso in Appello". Il giudice del tribunale di Pavia, competente per il caso, ha sentenziato che il vincolo del matrimonio non può essere annullato per vizio di forma ed ha respinto anche la tesi dell'avvocato per il quale la paura del pagamento della penale debba essere considerata una coercizione, in quanto - secondo la sentenza - i due sposi nel momento in cui hanno firmato il programma con la produzione erano pienamente consapevoli a cosa andavano incontro e quindi consenzienti.

Stefano e Wilma hanno deciso di ricorrere in appello ma la strada sembra più lunga del previsto, l'unica via che possono percorrere adesso sembra essere la separazione legale. e non è detto che, visto la tempistica, la produzione di Matrimonio a prima vita si accolli le spese processuali. Inoltre il divorzio davanti al giudice comporta la discussione sugli alimenti Stefano su questo sembra tranquillo "Wilma sarà molto onesta quando riusciremo a separarci: non mi chiederà l'assegno di mantenimento, anche se potrebbe legalmente farlo".