Lino Banfi: Facebook censura i film dell'attore perché ritenuti violenti e porno

Facebook ha oscurato un gruppo dedicato ai film recitati da Lino Banfi e accusati di incitare alla violenza, al sesso e all'odio contro gli omosessuali e anche l'attore è intervenuto con una dichiarazione.

Con profondo sgomento di tutti, Facebook ha oscurato e censurato il gruppo Noi che amiamo Lino Banfi official, dedicato ai film con Lino Banfi. Il gruppo contava 117mila fan del celebre attore pugliese ed era stato fondato da Calogero Vignera. Facebook ha comunicato di aver oscurato il gruppo per incitamento all'odio e alla violenza contro gli omosessuali e per la presenza di contenuti sessuali.

Lino Banfi  in una scena del film L'allenatore nel pallone 2 (2007)
Lino Banfi in una scena del film L'allenatore nel pallone 2 (2007)

Ma, in effetti, quali erano i contenuti scabrosi pubblicati dal gruppo Noi che amiamo Lino Banfi official che Facebook ha deciso di censurare e oscurare? Il gruppo (a cui aderivano anche Andrea Roncato, Gloria Guida, Sergio Martino e Sandro Ghiani) pubblicava frame e sequenze tratte da Fracchia la belva umana, La liceale seduce i professori e Zucchero, miele e peperoncino. I contenuti in questione sono stati rimossi da Facebook per violazione delle linee guida standard. Tra i post fioccavano video con Lino Banfi che diceva: "Ti spezzo la noce del capocollo e ti metto l'intestino a tracollo" oppure "E benvenuti a 'sti frocioni, belli grossi e capoccioni".

Lino Banfi ed Edwige Fenech in Cornetti alla crema
Lino Banfi ed Edwige Fenech in Cornetti alla crema

I post e il gruppo sono stati censurati per incitamento all'odio e alla violenza nei confronti degli omosessuali e per la presenza di contenuti dai toni sessuali. Eppure, come riportato da Libero, il fondatore del gruppo Calogero Vignera ha dichiarato: "Nel gruppo si potevano pubblicare solo immagini e frasi dei film con Lino e scatti relativi alla sua carriera. Qualsiasi altra foto legata ad altri personaggi o contesti, tanto più se violenta o hard, veniva da me filtrata e non pubblicata. Il principale scopo della nostra comunità era quello di fare ridere e tirar su il morale alla persone. E poi facevamo anche tanta beneficenza. Mettevamo all'asta gli autografi di Lino e destinavamo il ricavato a Croce Rossa, Airc o Komen Italia".

Secondo Vignera, la responsabilità della censura del gruppo è da attribuire agli algoritmi di Facebook o alle segnalazioni di persone invidiose del successo della comunità. Il fondatore del gruppo ha chiesto a Facebook di tornare sui suoi passi. In caso contrario, Vignera sarebbe pronto ad aprire un altro gruppo e a procedere anche per vie legali. La risposta di Lino Banfi non si è fatta attendere. L'attore ha dichiarato: "Ci stanno togliendo la possibilità di ridere e far ridere, cosa di cui oggi avremmo un gran bisogno. Per questo dico basta agli eccessi del politicamente corretto: con queste azioni sono gli stessi censori a risultare ridicoli e poco credibili. Nessun gay si è mai sentito offeso dai miei film e io ho provato a trattare l'omosessualità tenendomi sempre lontanissimo dal rischio omofobia".