Liam Neeson: Spike Lee non è più interessato a collaborare con lui

Liam Neeson continua ad affrontare le conseguenze delle sue dichiarazioni shock e il regista Spike Lee ha svelato di non aver alcun interesse a collaborare con lui.

Liam Neeson ha suscitato stupore e sdegno con le sue dichiarazioni riguardanti i terribili momenti in cui ha pensato di uccidere pur di vendicare la violenza sessuale subita da una sua amica e ora il regista Spike Lee ha rivelato di non essere particolarmente interessato a collaborare con lui in futuro.
Il filmmaker, vincitore nella serata di ieri di un prestigioso premio BAFTA grazie alla sceneggiatura di BlacKkKlansman, ha spiegato: "Viviamo in un mondo folle e bizzarro. Non ne ho parlato con Liam... Non so perché l'ha fatto, ma l'ha fatto, quindi...".

Spike ha provato a ipotizzare un motivo che possa spiegare la scelta di condividere un aneddoto così controverso relativo a quasi quaranta anni fa: "So che è cattolico. Potrebbe forse essere una specie di confessione?".

Il regista ha quindi spiegato che in passato aveva considerato l'ipotesi di collaborare con Neeson in occasione di uno dei suoi film, un progetto non ancora realizzato, e ha sottolineato: "Non abbiamo ottenuto i soldi per quel film, ma un giorno li avremo. Ma non penso che lo coinvolgerei. Adesso è troppo vecchio. Si trattava di tanto tempo fa, ora non andrebbe bene in nessun modo".

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Neeson, durante un'apparizione al talk show Good Morning America, aveva cercato di chiarire le sue dichiarazioni sostenendo: "Non sono una persona razzista. Ho provato un istinto primordiale a sfogare la mia rabbia". L'attore ha poi aggiunto: "Si tratta di qualcosa che mi ha sconvolto e ferito... Ho cercato aiuto, sono andato da un prete".