Liam Neeson è coinvolto come voce narrante del documentario Plague of Corruption: 80 Years of Pharmaceutical Corruption Exposed il suo portavoce ha dovuto rilasciare un comunicato per ribadire la posizione del suo cliente nei confronti dei vaccini.
Il lungometraggio è diretto da Michael Mazzola e si basa sull'omonimo romanzo del 2021, in cui si esprime dello scetticismo nei confronti proprio dei vaccini e alcune ricerche scientifiche.
Il comunicato in difesa della star
Il portavoce di Liam Neeson ha dichiarato: "Riconosciamo tutti che possa esistere la corruzione all'interno dell'industria farmaceutica, ma non dovrebbe mai essere confusa con essere contrari ai vaccini".
Il comunicato prosegue sottolineando: "Liam non è mai stato, e non è, contro la vaccinazione. Il suo lungo lavoro con UNICEF sottolinea il suo sostegno per iniziative globali di immunizzazione e salute pubblica. Non ha influenzato il contenuto editoriale del film e qualsiasi domanda sulle sue affermazioni o sul suo messaggio deve essere rivolta ai produttori".
Le polemiche dopo le prime clip
Il documentario è già al centro delle polemiche a causa di alcune clip tratte dall'opera in cui sembra che si sostenga l'idea, smentita dalle ricerche, che ci sia un legame tra l'autismo e i vaccini, o che il vaccino contro la polio abbia causato la pandemia del COVID-19. Entertainment Weekly ha inoltre sostenuto che nel documentario si insista sul fatto che 'alcuni vaccini non sono sicuri ed efficaci'.
La voce di Liam Neeson (che recentemente è stato protagonista anche di Cold Storage accanto alla star di Stranger Things Joe Keery), in alcune clip, sostiene inoltre che la scienza sia 'diventata pericolosamente politicizzata'.
La star del cinema, tuttavia, in passato ha parlato apertamente del suo sostegno alle campagne di vaccinazione promosse da UNICEF e altre organizzazioni internazionali.