Last Samurai Standing tornerà con una seconda stagione su Netflix dopo un debutto che si è fatto sentire. La serie giapponese ambientata nel periodo Meiji ha conquistato pubblico e critica, imponendosi come uno dei titoli non anglofoni più seguiti dell'anno.
Un'arena di samurai tra storia, sopravvivenza e spettacolo
Netflix ha ufficialmente dato il via libera alla seconda stagione di Last Samurai Standing, serie action ambientata nel Giappone di fine Ottocento, durante il periodo Meiji. Il racconto prende forma attorno a un'idea semplice e brutale: 292 samurai si riuniscono nel tempio Tenryuji di Kyoto per partecipare a una competizione mortale, con in palio un premio che sfiora l'assurdo, cento miliardi di yen. Una cifra che, più che una ricompensa, diventa il simbolo di una disperazione collettiva in un'epoca di profonda trasformazione.
Al centro della narrazione c'è Shujiro Saga, interpretato da Okada Junichi, un guerriero spinto a entrare nell'arena non per ambizione o gloria, ma per salvare la moglie e il figlio gravemente malati. È da questa motivazione intima che la serie costruisce la propria tensione, alternando duelli coreografati con precisione chirurgica a momenti più raccolti, in cui il peso delle scelte morali emerge con forza.
Il pubblico ha risposto in modo netto. Last Samurai Standing ha raggiunto il primo posto nella Global Top 10 Netflix tra le serie non in lingua inglese e si è posizionata nella top ten in 88 Paesi. In Giappone, il titolo ha mantenuto la vetta per quattro settimane consecutive, confermandosi come uno dei lanci più forti degli ultimi anni. Un successo che ha trovato eco anche sul fronte dei riconoscimenti, diventando la prima produzione interamente giapponese candidata come miglior serie straniera ai Critics' Choice Awards.
Un progetto autoriale che guarda al futuro
Gran parte dell'identità della serie passa proprio attraverso Okada Junichi, che ricopre un ruolo triplo come protagonista, produttore e coreografo delle scene d'azione. Un coinvolgimento totale che si riflette nella fisicità dei combattimenti e nella coerenza del tono, sempre in equilibrio tra spettacolo e dramma umano. Accanto a lui, la regia di Fujii Michihito contribuisce a costruire un immaginario visivo essenziale ma potente, capace di valorizzare tanto gli scontri quanto i silenzi.
Nel commentare il rinnovo, Okada ha dichiarato: "Sono felice che Last Samurai Standing abbia raggiunto un pubblico globale e che sia stata confermata una seconda stagione. Non vedo l'ora di tornare in questo mondo selvaggio e di lanciarmi di nuovo in battaglia con il team. Speriamo di rendere la prossima stagione ancora più energica e ricca d'azione".
Anche Fujii ha espresso soddisfazione, sottolineando: "Sono molto contento e sollevato che la serie abbia avuto un impatto così forte fuori dal Giappone. È un onore poter dire che la seconda stagione è ufficialmente in lavorazione. Non c'è dubbio che sarà ancora più grande e ambiziosa della prima".
Basata sulla saga di romanzi Ikusagami di Imamura Shogo, vincitrice del Premio Naoki nel 2021, la serie continuerà a essere sviluppata con il contributo dei registi Yamaguchi Kento e Yamamoto Toru, mentre Oshida Kosuke resta alla produzione. Un team che sembra intenzionato a spingere ancora oltre i confini di un racconto già capace di fondere tradizione storica e sensibilità contemporanea, trasformando l'epica dei samurai in un linguaggio sorprendentemente attuale.