La prima tentazione di Cristo: attacco con molotov per gli autori del film Netfix su Gesù gay

La sede dei Portas dos Fundo, autori dello scandaloso La prima tentazione di Cristo, il film Netflix con protagonista un Gesù gay, è stata attaccata con le molotov.

La prima tentazione di Cristo, nuovo film Netflix che vede protagonista un Gesù gay (con tanto di fidanzato conosciuto nel deserto) aveva sollevato prevedibilmente delle polemiche, nei giorni scorsi, polemiche e petizioni con richiesta di cancellazione dalla piattaforma streaming che sono degenerate in un attacco con bottiglie molotov indirizzate alla sede dei Portas dos Fundo, autori del film.

Una reazione violenta che è arrivata il giorno della vigilia di Natale e che fortunatamente non ha causato nessun ferito, ma dalla sede del collettivo, situata a Rio De Janeiro, in Brasile, i Portas dos Fundo hanno condannato con fermezza l'episodio. "La nostra priorità, al momento, è garantire sicurezza a tutti coloro che lavorano con noi" - hanno scritto sul loro profilo Twitter - "Quando sapremo ulteriori dettagli, parleremo di nuovo. Per adesso andiamo avanti più uniti e più forti di prima, più fiduciosi che il Paese sopravviverà a questa tempesta di odio"

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Nel film, che tra l'altro è stato proposto come speciale di Natale, Cristo (Gregory Duvivier) torna dopo aver trascorso 40 giorni nel deserto e viene accolto festosamente da genitori e apostoli (con tanto di musica e tastiera). La vera sorpresa però è che Gesu Cristo è gay ed è fidanzato con Orlando (Fábio Porchat) e lo presenta ai suoi.

Il tutto con un tono irriverente che ha sollevato polemiche molto aspre e costretto Netflix Brasile a difendere la sua scelta di "valorizzare la libertà creativa degli artisti" con cui collabora, pur riconoscendo che non tutti i contenuti piaceranno agli utenti.
Tra le personalità che hanno attaccato il film, oltre ad Eduardo Bolsonaro, figlio dell'attuale Presidente del Brasile Jair Bolsonaro, dal deputato Julio Cesare Riberiro e dal Vescovo di Pernambuco, che hanno invitato gli utenti Netflix a seguire il loro esempio e a disdire l'abbonamento alla piattaforma streaming.