Outsider nella cinquina dei candidati a miglior film straniero, Il Segreto dei suoi occhi ha battuto inaspettatamente rivali pericolosi e blasonati come il bellissimo Il profeta di Jacques Audiard e Il nastro bianco di Michael Haneke, grande favorito della vigilia, conquistando l'Oscar come miglior film straniero. La pellicola argentina, diretta dal cinquantenne Juan José Campanella, vede protagonista Benjamín Esposito, ex pubblico ministero della Procura di Buenos Aires ormai in pensione, che decide di rispolverare l'antica passione per la scrittura. Nello scegliere il soggetto a cui ispirarsi per il suo romanzo, l'uomo preferisce attingere alla sua storia professionale piuttosto che affidarsi all'inventiva. Ritorna dunque nel palazzo di Giustizia e chiede a Irene, la sua superiore ancora in servizio, di ridiscutere un controverso caso di violenza sessuale e omicidio consumatosi nella capitale argentina nel 1974, quello della ventitreenne Liliana Coloto. Il tentativo di cancellare l'oblio sul crimine inevitabilmente farà riemergere antiche questioni taciute per troppi anni.
Il segreto dei suoi occhi tocca nervi scoperti e tratta questioni irrisolte come la violenza e l'autoritarismo dominanti nell'Argentina del regime militare. Anche per questo alla coraggiosa pellicola, intrisa di sfumature thriller, è stato tributato dall'Academy il prestigioso riconoscimento. Protagonista del film è il popolare attore argentino Ricardo Darin che, in un'esclusiva intervista offerta da Movieplayer.it, svela i segreti della lavorazione del film che arriverà nei cinema italiani il 4 giugno distribuito da Lucky Red.