Dopo la mobilitazione del mondo dello spettacolo in risposta alle pesanti misure restrittive minacciate dal governo italiano, arrivano i primi parziali cambi di rotta che lasciano ben presagire. In primis il reintegro del FUS, accolto con un sospiro di sollievo dal Presidente Roberto Cicutto e dall'Amministratore Delegato di Cinecittà Luce Luciano Sovena i quali, solo pochi giorni fa, avevano lanciato un grido d'allarme per il taglio ai fondi all'importante realtà cinematografica e culturale italiana. In un comunicato congiunto, i due funzionari "accolgono con immenso favore l'intervento del Governo per il reintegro del FUS, che mette la Società in condizione di continuare la sua attività a sostegno del cinema italiano in Italia e nel Mondo; in particolare, le risorse reintegrate verranno utilizzate per la ricerca di nuovi talenti e nuovi racconti per il nostro cinema, per la vitale attività di distribuzione di opere prime e seconde, e per garantire il massimo della visibilità ai film italiani nei festival e nei mercati internazionali più importanti. Senza dimenticare la fondamentale opera di conservazione, arricchimento e divulgazione dei beni dell'Archivio Storico Luce, un patrimonio ineguagliabile di memoria e conoscenze".
In concomitanza con l'annuncio del reintegro del FUS, sembra rientrata anche l'intenzione del governo di tassare di un euro il prezzo dei biglietti degli spettacoli cinematografici, notizia che lascia ben sperare per il futuro, almeno a quanto ha dichiarato il presidente dell'Anica Paolo Ferrari. "E' un autentico punto di svolta, poiché le risorse e le tecniche di finanziamento adottate conferiscono al cinema italiano l'autonomia e la stabilità necessarie. E' anche l'affermazione del ruolo che spetta alla cultura in un Paese come il nostro e quindi una vittoria dell'Italia, nel solco dei valori costantemente difesi dal Presidente della Repubblica" aggiunge il produttore Riccardo Tozzi.
La notizia del reintegro del FUS, unita alla nomina del nuovo Ministro per i Beni e le Attività Culturali Giancarlo Galan, che prende il posto del dimissionario Sandro Bondi, ha spinto i sindacati a revocare lo sciopero previsto per venerdì 25 marzo. Resta confermata la partecipazione alle tre Giornate Nazionali per la Cultura e lo Spettacolo in programma il 26-27-28 marzo, indette con l'obiettivo di mobilitare e sensibilizzare i cittadini, l'opinione pubblica e i rappresentanti politici e istituzionali sullo stato attuale di crisi della cultura e dello spettacolo italiani e sui possibili interventi per uscire dall'emergenza.