Ian McKellen ha ammesso che la gente confonde ancora lui e Michael Gambon e che a volte l'interprete di Silente in Harry Potter finisce per firmare al suo posto le foto di Gandalf de Il Signore degli Anelli che gli vengono portate dai fan. Nella stessa intervista, McKellen ha parlato anche della sua omosessualità e del suo rapporto con i suoi genitori, scompoarsi da tempo.
Questa settimana, durante la sua ospitata al The Jonathan Ross Show, Ian McKellen ha discusso di come lui e Michael Gambon vengano spesso confusi l'uno per l'altro, raccontando che il suo collega ha persino firmato autografi a nome suo. "A volte la gente pensa che io sia Silente. Allora ho chiesto a Michael se confondono anche lui con me e lui ha detto 'Per tutto il tempo. Mi portano le loro miserabili foto di Gandalf. Le firmo solo il tuo nome!'".
Nella stessa Intervista Ian McKellen ha poi parlato dei suoi genitori e del rammarico che prova per non aver avuto la possibilità di goderseli di più. La madre ed il padre dell'attore britannico sono infatti scomparsi prematuramente, senza aver avuto il tempo di poter assistere almeno in parte ai successi del figlio. McKellen ha quindi raccontato di aver perso la mamma a 12 anni ed il papà a 22 anni. "Non ho mai detto loro che ero gay e non mi hanno visto fare nessuno dei miei lavori migliori. Ma li ricordo con estremo piacere", ha detto l'attore.
Ricordiamo che McKellen ha fatto coming out a 40 anni, ammettendo che questa cosa ha migliorato molto i suoi rapporti con gli altri. "Non ho mai smesso di parlarne da allora. Ho recuperato il tempo perduto. Il coming out ti cambia completamente la vita. Finalmente ho scoperto me stesso e tutto è andato meglio. In famiglia, con gli amici, con gli sconosciuti ed anche i rapporti di lavoro sono migliorati perché non mi nascondevo più", ha dichiarato l'interprete di Gandalf ne Il Signore degli Anelli e di Magneto in X-Men.
Per quanto riguarda i consigli da dare a chi non ha il coraggio di fare coming out, l'attore ha detto: "Continuo a dare loro consigli e dire cose tipo 'Oh andiamo, unisciti al mondo moderno. Non verrai mica messo in prigione". McKellen ha sottolineato che quando era giovane lui le persecuzioni rappresentavano davvero una piaga preoccupante. "Questo era il mio dilemma quando ero bambino, se avessi detto apertamente di essere gay avrei potuto rischiare di essere perseguito. Ma adesso non è più così. Abbiamo leggi molto buone in questo paese". L'attore britannico ha dedicato gran parte della sua vita all'attivismo a sostegno della comunità LGBT e fu uno dei primi a combattere per l'abolizione dell'articolo 28 (Sezione 28) che obbligava le autorità locali a "non promuovere intenzionalmente l'omosessualità o pubblicare materiale con l'intenzione di promuovere l'omosessualità". A tal proposito, Ian McKellen ha detto: "È stato molto divertente sfidare il governo e vincere. Sapevo di avere ragione. Non molte volte nella vita so di aver ragione".