Il coordinatore d'intimità del secondo capitolo di Horizon: An American Saga ha scritto un rapporto di due pagine che documenta le lacune nei protocolli durante le riprese di una scena di stupro non prevista dalla sceneggiatura sul set del film di Kevin Costner.
Devyn LaBella, una controfigura, ha fatto causa a Costner - regista, sceneggiatore, protagonista, finanziatore e produttore del film - il mese scorso, sostenendo di essere rimasta scossa e umiliata dopo essere stata costretta a recitare nella scena senza preavviso.
Il rapporto, scritto da Celeste Chaney, citava "numerosi problemi" con la scena, tra cui il fatto che non fosse presente un coordinatore d'intimità, che a LaBella non fossero stati dati "indumenti di scena" e che non avesse acconsentito alla regia improvvisata di Costner.
Cosa è accaduto sul set di Horizon 2?

"È stata messa alle strette, in una situazione vulnerabile e compromettente, e poi le è stato chiesto se le andava di continuare, mentre tutti erano in attesa", ha scritto Chaney nel suo rapporto. LaBella ha citato in giudizio Costner e la produzione per molestie sessuali, discriminazione e inflizione di stress emotivo. LaBella era la controfigura di Ella Hunt, l'attrice che interpretava Juliette nel film.

Secondo la causa, Hunt se ne andò dal set piuttosto che recitare nella scena, che non era prevista dal copione. A LaBella fu chiesto di fare da controfigura. Costner ha poi ordinato a un attore di salire sopra di lei, di slacciarsi i pantaloni e di tirarle su la gonna, si legge nella causa.
Nel rapporto concludeva che "i protocolli appropriati sono stati ignorati" e invitava la produzione a includere un coordinatore d'intimità nella pianificazione di qualsiasi scena "iperesposta" o vulnerabile: "I coordinatori d'intimità dovrebbero essere sempre presenti sul set per queste scene per salvaguardare e sostenere gli attori, aiutare il regista a realizzare la propria visione e proteggere la produzione", ha scritto Chaney. Kevin Costner ha negato tutte le accuse.