Francesca Guidato, moglie del compianto Helmut Berger, ha lanciato un appello nel tentativo di essere ascoltata direttamente alle autorità giudiziarie austriache dopo aver scoperto che il funerale dell'attore, scomparso all'età di 78 anni lo scorso 18 maggio, è già stato organizzato a sua insaputa.
"Ho appreso ieri notte tardi la notizia che verrà allestita domani in fretta e furia una camera ardente della durata di sole 4 ore, e che seguirà una cremazione e un funerale chiuso ai familiari 'strettissimi'. Ciò che sta accadendo è gravissimo, mi appello alla polizia austriaca, che sono certa si sia già attivata per fare del suo meglio, ma che certo non poteva immaginare la repentinità di tutto questo. C'è qualcosa di strano e lo dico chiaro, andrò fino in fondo", ha esordito la donna.
"Mi appello alla Polizia di Salisburgo in Austria, affinché intervenga e faccia valere il mio diritto di coniuge a tutti gli effetti di legge, dato che non ho autorizzato nessuna camera ardente, e neanche la cremazione né il funerale. Non so chi siano questi parenti che hanno firmato, pur essendo stata a pranzo una volta con mio marito e mia suocera anni fa a Salisburgo, con alcuni parenti lontani di lei", ha continuato la moglie dell'attore.
"Il manager dice che sta eseguendo le sue volontà, allora perché è stato necessario fare tutto con questo velo di segretezza? Ed è vero che ci sono volute le autorizzazioni firmate di due lontane cugine e un amico, per la cremazione e il funerale, come riportato dalla stampa?",si è chiesta la Guidato. "Forse mio marito non aveva lasciato disposizioni scritte?".
"Sono stata accusata di avere interessi per un testamento, di millantare un matrimonio che sarebbe finto, mai avvenuto, ma se non sono riuscita neanche con ogni mezzo ad avere notizie del corpo, come potevo sapere del testamento? Il manager che invece ne ha parlato sulla stampa internazionale per vari giorni sostiene di sapere che io non rientro in tale testamento. Ma come fa a saperlo se non è stato ancora aperto?", ha concluso la moglie di Helmut Berger.