Stephen Fry ha rivelato un dettaglio molto curioso del suo passato che coinvolge la scrittrice J.K. Rowling. L'aneddoto è stato condiviso dall'attore durante i suoi spettacoli teatrali organizzati in Australia e Nuova Zelanda ed è poi diventato virale online. Fry non ha però ancora commentato confermando che quanto ha detto ad Auckland sia veramente accaduto come riportato online.
Ma cosa è accaduto tra lui e l'autrice della saga di Harry Potter?
Fry ha rivelato che gli era stata offerta l'opportunità di registrare l'audiolibro del primo volume e, anche se non l'aveva letto e sapeva solo che era un romanzo per ragazzi, gli sembrava una buona opportunità. Gli editori hanno poi organizzato un incontro con J.K. Rowling e l'autrice aveva detto a Stephen che stava scrivendo il sequel. La risposta della star era stata semplicemente "Buon per lei", parole proncunciate in modo piuttosto condiscendente.
Dopo alcuni anni i libri sono diventati un successo editoriale internazionale e Fry era alle prese con le registrazioni di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, romanzo in cui è presente la frase "Harry pocketed it". L'attore, tranne quando pronunciava le parole molto lentamente, non riusciva a dirle in modo corretto e sembrava sempre leggere "Harry pocketeded it". Per provare a risolvere il suo problema aveva quindi chiamato J.K. per chiederle se poteva dire "Harry put it in his pocket" ma, dopo averci pensato per un po', la scrittrice rispose "No" e interruppe così la conversazione.
La frase "Harry pocketed it" è stata poi inserita in tutti e quattro i successivi quattro capitoli della saga.