Gloria Rosboch: il caso della professoressa uccisa, dalla scomparsa al processo

Il caso di Gloria Rosboch, l'omicidio della professoressa scomparsa e uccisa da Gabriele DeFilippi: ecco le tappe che hanno portato alla condanna dei due colpevoli.

Gloria Rosboch Xbukzgc

Stasera Un giorno in Pretura affronta il caso di Gloria Rosboch e in questa occasione riepiloghiamo la tragica storia della professoressa di francese, dalla sua scomparsa al ritrovamento del suo cadavere fino alla condanna dello studente Gabriele Defilippi e del complice Roberto Obert. L'omicidio è tornato al centro della cronaca quando Gabriele Defilippi agli inizi di aprile ha ottenuto gli arresti domiciliari temporanei per ragioni di salute.

La scomparsa di Gloria Rosboch

Gabriele Defilippi
Gabriele DeFilippi in varie versioni, maschile e femminile

Gloria Rosboch era della provincia di Ivrea, viveva a Castellamonte con i genitori. Il 13 gennaio 2016 uscì dicendo ai genitori che doveva partecipare ad un consiglio di classe, ma non fece più ritorno a casa. La professoressa sembrava essere scomparsa nel nulla: le ricerche della polizia, l'appello a trasmissioni come Chi l'ha visto? non diedero nessun risultato. Nei giorni successivi le indagini fecero emergere una denuncia per truffa della professoressa nei confronti di un suo ex studente, Gabriele Defilippi, 22 anni. La polizia scoprì che i due avevano avuto una relazione ed il ragazzo aveva convinto Gloria a consegnargli 187mila euro - i risparmi prelevati dal conto corrente dei genitori - per pianificare la loro fuga in Francia per rifarsi una vita sulla costa Azzurra. Approfondendo l'indagine venne fuori che Gabriele Defilippi sui social aveva decine di profili con nomi e personalità diverse, alcuni dei quali anche femminili. Questo è uno degli aspetti più sconcertanti del profilo psicologico di DeFilippi: riusciva a trasformarsi con facilità (anche se con l'aiuto di trucco e filtri) in diverse persone.

Il ritrovamento del cadavere

Pozzo Gloria Rosboch
Il pozzo dove fu ritrovato il cadavere di Gloria Rosboch

Dopo un mese di ricerca, il 19 febbraio del 2016 il cadavere di Gloria Rosboch venne ritrovato a 15 chilometri da casa, nella vasca di scolo di una discarica situata nei boschi di Rivara. Il suo corpo presentava segni di strangolamento. Il luogo del ritrovamento venne indicato alla polizia da Roberto Obert, 53 anni, che dichiarò ai Carabinieri di aver aiutato Gabriele Defilippi ad occultare il cadavere della professoressa. Lo studente venne arrestato, i due confessarono: Gloria era stata uccisa nello stesso giorno in cui era scomparsa, attirata in macchina con la scusa della restituzione dell'intera somma prestata. Roberto e Gabriel si accusarono a vicenda dell'omicidio sostenendo di aver guidato solo l'auto. Nella conferenza stampa tenuta subito dopo la confessione, il Procuratore Capo di Ivrea Giuseppe Ferrando confermò che l'omicidio era avvenuto il giorno della scomparsa di Gloria e riferendosi ai due imputati disse: "La ricostruzione dei fatti fornita da Defilippi e Obert è stata di una freddezza impressionante, nei due la mancanza di umanità è sconvolgente".

Il processo

Il 10 febbraio del 2017 iniziò il processo con l'accusa di omicidio contro Gabriele Defilippi e Roberto Obert. Il 17 settembre del 2017 fu emessa la condanna in primo grado: Gabriele Defilippi deve scontare 30 anni di galera, Roberto Obert è condannato a 19 anni. I due imputati ricorsero in appello, ma la Corte di Cassazione nel 2019 conferma i 30 anni di reclusione per Defilippi e la riduzione di tre mesi della condanna per Obert. Le condanne sono definitive. Nel processo è stata coinvolta anche la madre di Defilippi, l'infermiera Caterina Abbatista: accusata di concorso in omicidio è stata condannata a 12 mesi per truffa ai danni di Goria Rosboch.

L'omicidio di Gloria Rosboch ha ispirato lo spettacolo teatrale Se non sporca il mio pavimento - Un mèlo di Giuliano Scarpinato ed il libro Il caso Gloria Rosboch di Autori Vari.