Gloria Pompili: l'omicidio e la terribile storia della ragazza e dei suoi figli

Gloria Pompili è stata uccisa di botte a 23 anni davanti ai suoi figli dalla zia e dal convivente di lei, che la costringevano a prostituirsi: il racconto della tragica, breve esistenza di Gloria e dei suoi figli.

Gloria Pompili è morta a 23 anni per le botte ricevute dalla zia Loide Del Prete e il compagno di lei, Saad Mohamed Mohamed Elesh Salem. I due la costringevano a prostituirsi e il giorno in cui la ragazza è stata ammazzata in macchina c'erano anche i suoi due figli. Riepiloghiamo la tragica storia di Gloria.

La difficile infanzia di Gloria Pompili

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Una foto di Gloria Pompili

Gloria Pompili nasce a Frosinone il 18 dicembre del 1993. Dopo il divorzio dei genitori finisce in una casa-famiglia, dove rimane dai 7 ai 18 anni, perché il padre ha una nuova famiglia e la madre non è in grado di prendersi cura di lei e del fratello. Lasciata la comunità, si trasferisce in provincia di Frosinone con Alex, un giovane di origini rumene che ha conosciuto nella casa-famiglia. Poco tempo dopo Gloria resta incinta del ragazzo dal quale, qualche anno dopo, ha anche un secondo figlio.

Costretta a prostituirsi: botte a lei e ai suoi figli

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Una foto di Gloria Pompili

Quando Alex viene arrestato per spaccio di droga, Gloria, rimasta sola, cade nella trappola della cugina Loide Del Prete, 39 anni e del convivente, l'egiziano Saad Mohamed Elesh Salem, 23 anni, fruttivendolo ad Anzio. La giovane si trasferisce a casa loro con i due figli e conosce Hady, il fratello di Salem, che la induce a sposarlo: "Matrimonio combinato per garantirsi il permesso di soggiorno", secondo Carmela, la madre di Gloria, in cambio la ragazza avrebbe avuto duemila euro. Passano poche settimane e i due la costringono a prostituirsi accompagnandola ogni giorno sulla Nettunense. Salem vuole che la ragazza porti a casa minimo 500 euro al giorno, e se si rifiuta sono botte, sia per lei che per i suoi figli, come dimostrano i referti del pronto soccorso di Frosinone.

I bambini nella cesta

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Gloria Pompili con i due figli

Per costringere Gloria Pompili a prostituirsi, la zia Loide e il suo compagno tengono i bambini in ostaggio, minacciando di fargli del male se la madre non si piega al loro volere. Più di una volta i piccoli vengono collocati in una cesta della frutta e fatti penzolare con una corda dal balcone. Le loro urla di terrore piegano la volontà di Gloria che torna a prostituirsi. Quando Loide porta i clienti a casa, i bambini vengono messi fuori al balcone finché la madre non finisce la sua prestazione. Questa situazione è riportata da un testimone e scritta dai giudici nella sentenza di condanna degli imputati: "in più occasioni il testimone ha notato degli uomini che si recavano presso l'abitazione della Pompili... In alcune di queste circostanze i bambini della Pompili, mentre il cliente era dentro casa con Gloria, venivano posti all'interno del cesto per, poi, essere questo cesto appeso (tramite un cavo di quelli usati per le antenne) sul balcone, in modo da impedire ai bambini di uscire da esso e, evidentemente, di interferire nell'attività materna".

L'omicidio di Gloria Pompili

Delitto Gloria Pompili
Il delitto Pompili

Gloria Pompili viene uccisa il 23 agosto 2017. I suoi carnefici si lamentano dello scarso incasso, inizia un litigio e Gloria per l'ennesima volta dice che vuole smettere di prostituirsi. La zia e il convivente iniziano a picchiarla ferocemente con calci, pugni e bastonate. Uno di questi colpi le frattura una costola che danneggia il fegato e la milza provocandole un'emorragia letale. Gloria muore in una piazzola di sosta sulla Monti Lepini, nei pressi di Prossedi. I due parenti chiamano un'ambulanza dicendo che si è sentita male improvvisamente. Le ferite sul corpo però raccontano un'altra verità. Loide Del Prete e il suo convivente vengono indagati e poi rinviati a giudizio. Il brutale omicidio è avvenuto sotto gli occhi dei figli che erano in macchina durante il pestaggio.

La sentenza

I giudici della Corte di Assise alla fine del dibattimento hanno condannato a 24 anni di reclusione Loide Del Prete e il compagno di lei Saad Mohamed Mohamed Elesh Salem. Assolto con formula piena Hady Saad Mohamed, compagno di Gloria, accusato di maltrattamenti in famiglia. Nella sentenza i giudici hanno scritto: "tenuto conto della condotta crudele svolta dagli imputati, per più di un anno, nei confronti di Gloria che ha portato la stessa a essere assoggettata al loro volere; il tutto non fermandosi i due imputati di fronte a nulla, continuando a picchiarla e anche a costringerla a prostituirsi nonostante le sue oramai pietose condizioni fisiche" aggiungendo "la zia e il suo compagno, in modo freddo e pianificato, hanno approfittato dell'isolamento sociale di questa ragazza - di fatto abbandonata anche dai servizi sociali che si limitavano a incontri formali e vuoti di contenuto - costringendola, con vera crudeltà, a prostituirsi, picchiandola e umiliandola, giornalmente, anche dinanzi ai suoi due figli, ai quali gli imputati hanno fatto vivere un primo periodo della loro infanzia tremendo di cui porteranno, inevitabilmente, i segni per tutta la vita".

La lotta della madre di Gloria per i nipoti

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La madre di Gloria Pompili

Carmela, madre di Gloria, chiede da tempo che il tribunale Minorile di Roma le affidi i nipoti che sono ospiti di una casa famiglia romana. I giudici per proteggere i bimbi hanno vietato loro di fare telefonate o di riceverle per evitare che riaffiorino ricordi dei tragici momenti vissuti quando la madre è stata uccisa. Nonna Carmela ha notizie dei nipoti solo grazie alle informazioni che le vengono date dagli operatori della struttura. L'Onlus Il giardino delle rose blu, attraverso il suo fondatore Don Ermanno D'Onorio, ha provato a intercedere presso il Tribunale. L'associazione garantisce che, in caso di affidamento dei piccoli alla nonna, i piccoli saranno seguiti dagli educatori dell'associazione.