Dopo l'appello lanciato da Venice4Palestine, gruppo di addetti ai lavori del cinema che comprende registi, attori, produttori, giornalisti e tecnici, sembra che Gal Gadot e Gerard Butler non presenzieranno alla prossima Mostra del Cinema di Venezia, dove verrà presentato il loro nuovo film.
Il gruppo, infatti, aveva chiesto alla Biennale di Venezia di prendere posizione a favore della Palestina ritirando l'invito alle due star, entrambi aperti sostenitori della politica israeliana nell'ambito del conflitto israelo-palestinese.
Sabato scorso il gruppo aveva pubblicato una lettera aperta in cui esortava l'organizzazione e le sue sezioni parallele indipendenti Giornate degli Autori e Settimana Internazionale della Critica, a "essere più coraggiose e chiare nel condannare il genocidio in corso a Gaza e la pulizia etnica in Palestina perpetrata dal governo e dall'esercito israeliani".

Gal Gadot e Gerard Butler: le opinioni controverse a favore di Israele
L'attrice israeliana, protagonista insieme a Butler del film fuori concorso di Julian Schnabel In the Hand of Dante, non accompagnerà il cast e il regista al Lido. La presenza dell'attrice non era prevista, ben prima della iniziativa del gruppo Venice4Palestine che ha chiesto di ritirare l'invito ai due attori.
In una intervista televisiva in Israele, al programma The A Talks, Gadot aveva dichiarato a proposito del flop di Biancaneve: "In varie industrie, compresa Hollywood, c'è pressione sulle celebrità perché parlino contro Israele. Ed è successo. Sono rimasta delusa dal fatto che il film sia stato incredibilmente influenzato da tutto questo e che non abbia avuto buoni risultati al botteghino. Ma funziona così: a volte vinci, a volte perdi".
Il 30 agosto al Lido è in programma una manifestazione regionale intitolata Stop al genocidio - Palestina libera con corteo alle 17 per puntare i riflettori della Mostra sulla causa palestinese.

Più spazio agli artisti palestinesi durante la Mostra del Cinema?
Inoltre i pro-Palestina hanno chiesto che durante la cerimonia d'apertura sia dato spazio ad artisti e artiste palestinesi per portare una testimonianza diretta del conflitto in corso.
Oltre alla richiesta di ritiro dell'invito a Gadot e Butler, si aggiunge quella "alla Biennale di esporsi con azioni e con posizioni chiare e che si impegni a interrompere le partnership con qualunque organizzazione che sostiene il governo israeliano, direttamente o indirettamente". I firmatari hanno sottolineato che "se sono bastate poche ore per radunarsi così in tanti, vuol dire che finalmente il cinema italiano ha scelto di stare dalla parte del popolo palestinese - aggredito e massacrato da decenni - e non riconosce più lo spazio per le mezze parole e l'equidistanza".