Faye Dunaway, il suo assistente le fa causa "Mi chiamava piccolo omosessuale"

Uno degli assistenti di Faye Dunaway ha fatto causa all'attrice per mobbing , scenate umilianti in pubblico e insulti omofobici.

Faye Dunaway sta attraversando un'estate scottante: uno dei suoi assistenti le ha fatto causa per insulti di natura omofobica, mobbing e scenate in pubblico. Una causa che arriva poche settimane dopo il licenziamento dell'attrice dalla piece di Broadway di cui era protagonista. Ma andiamo con ordine...

Come abbiamo accennato, a luglio Faye Dunaway è stata licenziata dalla piece teatrale Tea at Five di cui era protagonista a Broadway a causa dei suoi atteggiamenti sgradevoli e bizzarri: sembra che la diva di Mammina cara fosse solita lanciare oggetti addosso ai collaboratori, schiaffeggiare i parrucchieri che si occupavano delle sue parrucche e gettare cibo sul pavimento. Oltre a questo, continuava a presentarsi in ritardo, dimenticare le sue battute, lamentarsi delle luci e pretendeva che nessuno vestisse di bianco durante le prove perché sosteneva che le facesse perdere la concentrazione. Durante una performance a Boston addirittura, aveva cambiato le sue battute, attribuendo poi la colpa al cappello indossato da una spettatrice presente nel pubblico.

Chinatown: un momento del film con Faye Dunaway e Jack Nicholson
Chinatown: un momento del film con Faye Dunaway e Jack Nicholson

Non finisce qui, perché adesso il magazine Page Six riferisce che Faye Dunaway è stata denunciata da uno dei suoi assistenti, Michael Rocha, il quale afferma che l'attrice lo avrebbe maltrattato verbalmente in più di un'occasione chiamandolo "piccolo ragazzino omosessuale". Rocha era incaricato di seguire l'attrice perché non dimenticasse di prendere i suoi farmaci, organizzando i suoi impegni e la sua agenda, e accompagnandola (all'andata e al ritorno) alle prove teatrali per lo spettacolo che adesso andrà in scena a Londra con un'altra protagonista. Faye Dunaway, secondo l'accusa, era solita sottoporre l'assistente a "sfuriate svilenti" riferendosi al suo orientamento sessuale per umiliarlo sul lavoro.

Michael Rocha, che avrebbe presentato anche delle prove audio dei suddetti abusi, era stato licenziato a metà giugno con il pretesto che Faye Dunaway "non si sentiva più a suo agio" a lavorare con lui. Il mese successivo però, sarà l'attrice a lasciare il lavoro a causa delle sue intemperanze.

Quinto potere: Faye Dunaway in una sequenza
Quinto potere: Faye Dunaway in una sequenza

Non è la prima volta che Faye Dunaway fa parlare di sé per le sue eccentricità e i capricci: Roman Polanski, che l'aveva diretta nel capolavoro Chinatown l'aveva definita "una gigantesca rompicoglioni". Sembra che sul set del film di Polanski, Dunaway avesse l'abitudine di urinare nei cestini della spazzatura e una volta addirittura gettò dell'urina in faccia al regista. Episodio che la stessa attrice si trovò sdegnosamente a smentire, anni dopo.