E' infine calato il sipario anche su questa diciassettesima edizione del Far East Film Festival di Udine. Edizione che ha visto trionfare, col premio tradizionalmente più significativo della manifestazione (l'Audience Award, tributato dal pubblico) il melò coreano Ode to My Father: un'epopea che parte dalla guerra di Corea e arriva al giorno d'oggi per raccontare la decennale ricerca, da parte di un uomo, del padre e della sorella scomparsi. Al secondo posto, nelle preferenze del pubblico del Far East, si è piazzato il dramma cinese in costume The Royal Tailor di Lee Wonsuk, mentre sul terzo gradino del podio troviamo un altro melò sudcoreano, ovvero My Brilliant Life, diretto da E J-Yong.
Il premio tributato dagli accreditati Black Dragon è andato invece al cambogiano The Last Reel, toccante dramma incentrato sul ritrovamento, da parte di una giovane donna, di un vecchio film interpretato da sua madre, girato prima dell'avvento al potere dei Khmer Rossi. La regista Kulikar Sotho, visibilmente commossa, ha voluto ringraziare la manifestazione per il riconoscimento tributatole, sottolineando l'urgenza personale e sociale che l'ha spinta a girare il film, e dedicando il premio alla memoria del padre, scomparso proprio durante gli anni della dittatura. Ad aggiudicarsi il Mymovies Award, assegnato dai lettori dell'omonimo portale web, è stato invece il già citato The Royal Tailor.
Prima della premiazione, il festival friulano ha visto la sua serata conclusiva aprirsi con Forget Me Not, curioso dramma fantasy/adolescenziale di produzione giapponese, diretto da Kei Horie; e proseguire con l'anteprima italiana di The Taking of Tiger Mountain del maestro Tsui Hark, sontuosa produzione ambientata durante la guerra civile scoppiata in Cina all'indomani del secondo conflitto mondiale, che mescola la ricostruzione storica al registro fantastico tipico del regista.
La mattinata e il pomeriggio di quest'ultima giornata avevano invece visto succedersi sullo schermo del Teatro Nuovo le commedie The Old Cinderella e Where I Am King, rispettivamente di produzione cinese e filippina, l'affascinante classico restaurato The Man with Three Coffins (proveniente dalla Corea del Sud), il rigoroso dramma indonesiano Siti, e il tributo ai film d'azione giapponesi Unsung Hero, seconda opera presentata quest'anno a Udine dal regista Masaharu Take (la prima era stata la black comedy ad ambientazione pugilistica 100 Yen Love).