Europacinema 2008: vince Wir sagen du! Schatz

L'originale film di Marc Meyer conquista le preferenze della giuria del concorso, tutto dedicato, quest'anno, al cinema tedesco.

È WIR SAGEN DU! SCHATZ (Family Rules!) di Marc Meyer il vincitore della XXV edizione di Europacinema, interamente dedicata al cinema tedesco e
conclusa con il concerto di Ingrid Caven, attrice feticcio presente in ben 15 film di Fassbinder .
Wir sagen du! Schatz racconta la storia di Oliver, che si sente troppo solo ed è pronto a tutto pur di 'costruirsi' una famiglia. Una giuria popolare di 48 membri, presieduta da Giorgio Arlorio, l'ha proclamato il migliore e ha conferito una menzione speciale all'attrice Katharina Derr per avere reso indimenticabile - per l'intensità della sua interpretazione - il personaggio di Bica nel film Beautiful Bitch di Martin Theo Krieger.

Con l'annuncio della prossima edizione, la 26°, dedicata al cinema britannico e un bilancio della 25° appena terminata, il direttore di EuropaCinema Felice Laudadio si congeda da quanti hanno frequentato la manifestazione. "Tantissimi - dice - per le lezioni: un pubblico motivato e partecipe, grazie anche all'autorevolezza delle presenze, a iniziare da Ingrid Caven e poi da Lilienthal, Reitz, Schloendorff e infine Margarethe von Trotta".
Meno soddisfacente il pubblico che ha seguito il concorso: "Film bellissimi, a detta di tutti - spiega Laudadio - eppure non hanno fatto uscire di casa quella massa di spettatori che in passato faceva a pugni davanti alle sale. Colpa della Tv e dell'apparente facile offerta delle tv satellitari? Ci si dovrà interrogare".
Anche la stampa non ha dato il rilievo che un simile consesso di importanti cineasti - mai visti prima insieme così numerosi - avrebbe fatto pensare. "Si dovrà dunque fare uno sforzo maggiore e affiancare ai registi anche i divi che attirano la stampa, purché - precisa il direttore - siano veri attori". E si sofferma a sognare quanto sarebbe auspicabile riuscire ad avere l'anno prossimo, per il cinema britannico, un nome come Sean Connery. "Sempre che - conclude preoccupato - le nuove forze di governo non chiudano alla cultura tutte le porte".