Enorma Jean di Drag Race: "Ho l'HIV e devo la vita alla scienza"

Enorma Jean ha raccontato a Drag Race Italia di avere l'HIV: la drag è sieropositiva dal 2008 e deve la sua vita alla scienza.

Enorma Jean di Drag Race Italia è stata la protagonista del primo coming out televisivo sull' HIV: la drag ha rivelato di essere sieropositiva dal 2008: Davide Gatto, questo il nome out of drag di Enorma, ha raccontato a Vanity Fair di essere viva grazie alla scienza a cui ha affidato la sua vita dopo aver saputo della diagnosi.

Il 19 novembre 2021 è arrivato su Discovery+ Drag Race Italia. Nel talent show, giunto alla quarta delle sei puntate previste, otto drag queen si sfidano per aggiudicarsi il titolo della "Italia's First Drag Superstar". Tra le concorrenti in gare c'è Enorma Jean, che nella seconda puntata è stata la protagonista di uno dei momenti più emozionanti dello show, raccontando della sua sieropositività all'HIV. Enorma nel confessionale del talent ha rivelato che dopo la morte del padre ha cominciato a fare sesso non protetto "perché, mi dicevo: 'me lo merito, devo fare quella fine" e poi "Ho l'HIV dal 2008. Ma se lo dico non lo faccio perché voglio sentirmi dire 'poverina'. Sono uno che ce l'ha fatta, uno dei tanti che ce la sta facendo ed uno dei tanti che ce la farà".

Amatissima dal pubblico del talent, Enorma ha spiegato a Vanity Fair dove è nata come drag e il motivo del suo nome "è nata in un laboratorio teatrale nel 2016. Enorma perché enorme è il mio ego, enormi sono le mie paure". Dietro la drag milanese "c'è un uomo con un vissuto, ed è una responsabilità da una parte, una liberazione dell'altra. Il drag per me è una maschera che ti mette a nudo. L'arte drag, soprattutto nel mondo maschile, appartiene ancora al mondo delle perversioni sessuali. Quindi il maschio etero medio, quando esco così, pensa che io stia andando a caccia, ma vi assicuro non c'è niente di più lontano da questo".

Quando si è saputo che Drag Race arrivava finalmente in Italia forse Enorma non pensava di essere selezionata, poi è arrivata la chiamata da Ballandi, la società che produce lo show, e la drag milanese ha rivelato a Vanity Fair di essere stata combattuta "perchè sono un uomo di 46 anni, una donna di 46 anni, con un vissuto. Poi mi sono detta: 'devi essere te stessa sempre'. Per questo ho parlato apertamente della mia sieropositività. Quello che mi piacerebbe è aver messo un mattoncino per un futuro non lontano in cui, parlando, la gente potrà dire 'sono sieropositivo' come se dicesse 'ho il diabete'".

"Prima di parlarne in camera, ho chiesto al mio compagno, visto che si trattava di una confessione che avrebbe toccato anche lui. Ho la fortuna di vivere con un uomo che non ha mai avuto vergogna di amarmi per quello che sono - ha detto Enorma - essendo nata nel 1975, sono diventata adolescente in piena pandemia di AIDS, e di questa malattia ho un ricordo molto brutto. Negli anni '80, negli anni '90, lo stigma era fortissimo, non se ne poteva nemmeno parlare. Noi, in Italia, abbiamo seppellito una generazione in silenzio perché si moriva e non si poteva nemmeno dire di cosa, le pompe funebri si rifiutavano di avere a che fare con qualsiasi cosa che avesse avuto un contatto con la malattia. Dopo 40 anni, tutte le rivoluzioni scientifiche, e le nuove terapie è arrivato il momento di cambiare narrazione. Nessuno si merita niente, a me è successo, però ringraziando Dio io mi sono completamente affidata alla scienza, e alla scienza devo la vita. Ci tengo a dirlo soprattutto in un momento come questo".

Enorma Jean dopo la diagnosi ha raccontato tutto alla sua famiglia e alle persone a cui teneva "l'ho detto subito a mia madre, alla mia famiglia, agli amici. Non volevo nascondere nulla, non volevo la pietà, e soprattutto non volevo provare vergogna". Ma dopo aver scoperto di essere sieropositiva Enorma ha avuto una reazione in parte inaspettata "per assurdo una diagnosi di questo tipo ha avuto su di me l'effetto di darmi una carica pazzesca, un gusto della vita fortissimo. Non riesco a non pensare alla generazione che abbiamo perso, e quindi non riesco a non pensare che sono una sopravvissuta. E da sopravvissuta ho una responsabilità verso me stessa, quella di vivere una vita piena e senza compromessi".