Donato Bilancia e Paolo Bonolis, l'intervista a Domenica In e le polemiche che seguirono

Nell'aprile del 2004 Paolo Bonolis intervistò Donato Bilancia a Domenica In sollevando molte polemiche: 'Spaventoso assistere alle confessioni televisive di un serial killer in un programma seguito da milioni di italiani'.

Il serial killer Donato Bilancia è entrato nelle case degli italiani una domenica di aprile del 2004 grazie ad un'intervista di Paolo Bonolis a Domenica In: l'allora conduttore del contenitore di Rai 1 fu travolto da una valanga di critiche sia dal mondo politico che giornalistico.

L'intervista a Domenica In di Donato Bilancia

Donato Bilancia, autore di 17 omicidi, parlò con Paolo Bonolis per circa 30 minuti, intervallati da alcuni interventi dallo studio e dall'immancabile pubblicità. Bonolis aprì l'intervista con la più semplice delle domande, chiedendo a Bilancia cosa lo spingeva ad uccidere. "Questa è una domanda alla quale io non posso rispondere, e non posso tuttora dare nessun genere di spiegazione - rispose il serial killer - stiamo lavorando con un pool di persone che mi sta seguendo, stiamo cercando di arrivare a svelare questo arcano. Però è un percorso lungo, difficoltoso".

Nel corso dell'intervista, Donato Bilancia non parlò mai di pentimento, anche se disse che l'unico suo riscatto era rappresentato dalla morte "avrei bisogno di una cosa soltanto, cioè del suicidio, impiccato o avvelenato, perché non ci sono altre alternative qui in carcere, o ti strangoli con un lenzuolo, le modalità che si conoscono, e questo a me non mi sta bene perché io sono disposto a dare la mia vita domani mattina, senza nessun problema, a una persona che ha bisogno di vivere e che non può". Durante l'intervista, alla domanda di Paolo Bonolis "se non l'avessero arrestata, lei avrebbe continuato a uccidere?", il serial killer Donato Bilancia, accusato di 17 omicidi, rispose "assolutamente no, perché, almeno io suppongo di no"

Le polemiche dopo l'intervista di Paolo Bonolis a Donato Bilancia

L'intervista, andata in onda in fascia non protetta, suscitò la reazione di molte associazioni per la tutela dei minori: il Moige la definì "una violenza emotiva per oltre 155.000 minori". Lucia Annunziata, allora presidente della Rai, parlando con l'Ansa disse: "E' terrificante assistere alle confessioni televisive di un serial killer sulla rete ammiraglia del Servizio Pubblico nel contenitore seguito ogni domenica pomeriggio da milioni di famiglie. Questa intervista rischia di essere un punto di non ritorno per le linee culturali dell'attuale Rai".

Sulla polemica intervenne perfino l'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che, durante una premiazione al Quirinale, si rivolse ai giornalisti dicendo "i cittadini chiedono sempre più di avere informazione su modelli e comportamenti positivi di impegno sociale, sono stanchi di un bombardamento continuo di negatività, di immagini che suscitano preoccupazione e ansia. La vostra professione di cronisti, di giornalisti, deve essere senza censure e senza autocensure, se non quella che è determinata dalla propria coscienza professionale e personale. Tuttavia, informare sulla ricchezza di umanità che esiste nella società è importante quanto denunciare i problemi e le tragedie quotidiane".

La risposta di Paolo Bonolis

Paolo Bonolis, la settimana successiva all'intervista, nel corso di Domenica In, si difese parlando di "eccesso di indignazione" e poi "a coloro che sono preoccupati per il proprio ceto di appartenenza consiglio di leggere il passo del Vangelo che parla di una pagliuzza e di una trave. Buttateci un occhio". Alle accuse di Lucia Annunziata, replicò dalle pagine del Corriere della Sera dicendo: "credo che si sia aperta la campagna elettorale.