Dogman, la madre di Giancarlo Ricci contro Garrone: "Ha ucciso mio figlio una seconda volta"

L'atteso film ispirato al caso del Canaro della Magliana verrà presentato in concorso al Festival di Cannes.

Dogman, il nuovo progetto diretto dal regista Matteo Garrone, uscirà nelle sale italiane a partire dal 17 maggio dopo l'imminente presentazione al Festival di Cannes. Il film, ispirato a una drammatica storia vera, vede Marcello Fonte nel ruolo di Marcello, un toelettatore di cani che vive in un quartiere periferico di Roma, perseguitato da un ex campione di pugilato che controlla la zona con la violenza.

Il progetto si ispira a quanto accaduto nella capitale nel 1988. Gli eventi ricordano infatti la storia di Pietro De Negri, soprannominato Er Canaro, che rapì e torturò il piccolo criminale attivo alla Magliana, Giancarlo Ricci detto l'Ex Pugile. Visto l'arrivo dell'attesa pellicola nelle sale, Vincenzina, la madre della vittima, si è scagliata contro il film e l'immagine di suo figlio:

Dogman: Marcello Fonte in un'immagine tratta dal film
Dogman: Marcello Fonte in un'immagine tratta dal film

"Giancarlo non era un violento, non era uno spacciatore o un rapinatore e il racconto che fece il Canaro era pieno di bugie, il film non può descrivere mio figlio come un delinquente, perché non è giusto. Una storia che non sta in piedi, quel De Negri è piccoletto, da solo non avrebbe mai potuto uccidere mio figlio. No, furono altri ad ammazzare Giancarlo, almeno in quattro, i colpevoli sono degli intoccabili e il Canaro ha solo preparato la trappola, poi ha accettato di prendersi la colpa per paura e per soldi. Era buono, lavorava come netturbino, ma quale ex pugile, in realtà aveva praticato tanti sport. Nel film appare come un delinquente, un violento. Mi sembra che lo stiano uccidendo per la seconda volta."

Durante un'intervista a Vanity Fair, Matteo Garrone ci ha tenuto a specificare l'approccio con cui questo fatto di cronaca nera sarà trattato:

"Il film è ispirato lontanamente, molto lontanamente a questo fatto. Ho avuto un rapporto altalenante con questa storia. Ero affascinato ma, più passava il tempo, più i dettagli sanguinolenti mi respingevano. La sceneggiatura è cambiata di continuo, non so contare quante volte. In teoria, avendo per le mani un soggetto simile, un produttore può entrare nel campo di un genere, l'horror, che spesso è parecchio redditizio. Ma non è il nostro caso. Dico nostro perché io, nel frattempo, sono anche diventato produttore. Non di un film "splatter", però. Anzi, lo scriva: chi si aspetta un film pieno di scene raccapriccianti, meglio che non ci vada, al cinema, perché resterebbe deluso."

Fanno parte del cast anche Adamo Dionisi, Edoardo Pesce, Gianluca Gobbi e Nunzia Schiano.

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