Daniel Day-Lewis risponde a Brian Cox: "Jeremy Strong non usa il Metodo a causa mia"

La star di Anemon, in arrivo nelle sale italiane dal 6 novembre, ha difeso in una nuova intervista il Metodo dalle critiche del collega.

Una foto di Daniel Day-Lewis

Daniel Day-Lewis ha svelato la sua reazione ai commenti di Brian Cox legati alla sua scelta di usare il Metodo per immergersi totalmente nei ruoli che interpreta.
L'attore premio Oscar, infatti, è stato citato dal protagonista di Succession più volte per compiere degli esempi pratici e spiegare come fosse lavorare con Jeremy Strong sul set della popolare serie.

Le parole della star di Succession

Brian Cox non aveva esitato a criticare il Metodo sostenendo che lavorare con chi lo utilizza sia 'fottutamente irritante'. L'interprete di Logan Roy aveva quindi sostenuto che persino Daniel Day-Lewis aveva dovuto concedersi una pausa dalla recitazione perché immergersi totalmente nei personaggi, come fa chi usa il metodo, non è qualcosa che si può fare quotidianamente e per molto tempo.

Anemone Daniel Day Lewis
Anemone: Daniel Day-Lewis in un'immagine del film

Il protagonista di Anemone (di cui potete leggere la nostra recensione), film diretto dal figlio che l'ha spinto a ritornare su un set cinematografico, ha ora spiegato al magazine britannico Big Issue il suo punto di vista. Daniel ha ricordato: "Ho lavorato con Brian Cox una volta e sono rimasto, in qualche modo, coinvolto inavvertitamente in questo conflitto litigioso".
Cox, infatti, aveva sostenuto che Jeremy Strong fosse stato l'assistente del collega e che avesse 'imparato tutte quelle cose da Dan'.

Il premio Oscar ha quindi proseguito: "Brian è un attore davvero bravo che ha fatto dei lavori straordinari. Come risultato gli è stata data una piattaforma per esprimere la sua opinione da cui non sembra avere intenzione di scendere. In qualsiasi momento ne voglia parlare, è facile trovarmi".

La difesa del Metodo

Day-Lewis ha inoltre voluto specificare: "Se pensassi che durante il nostro lavoro insieme avrei potuto interferire con il modo in cui lavora, sarei stato sconvolto. Ma non penso fosse così. Non ho la più pallida idea del perché ha detto quelle cose. Jeremy Strong è un attore davvero bravo, non so come affronta le situazioni, ma non mi sento responsabile in nessun modo".

Brian Cox: "Il metodo di Daniel Day-Lewis metteva in difficoltà gli altri attori sul set" Brian Cox: 'Il metodo di Daniel Day-Lewis metteva in difficoltà gli altri attori sul set'

Il premio Oscar, ancora una volta, ha difeso anche il Metodo sostenendo: "Non mi piace sia travisato fino a questo punto. Non mi viene in mente un singolo commentatore che si sia sbilanciato sul Metodo che abbia capito come funziona e quale sia l'intento che lo sottende. Si concentrano su frasi come 'Oh, ha vissuto in una cella di qualche prigione per sei mesi'. Questi sono i dettagli meno importanti. In tutte le arti performative, le persone considerano i loro metodi un mezzo per raggiungere un fine".

Secondo Daniel, inoltre, il Metodo attoriale semplicemente è un 'liberarsi di te stesso per arrivare sul set accanto ai colleghi con un essere umano vivente, che respira, con cui possono interagire'. Il protagonista di Anemone è stato molto chiaro nel ribadire che si tratta realmente di qualcosa di 'davvero semplice' e, per questo motivo, si arrabbia quando legge le critiche sul modo in cui si prepara per un ruolo: "Mi irrita quando dicono 'oh, ha scelto di usare al 100% il Metodo' perché è sempre legata all'idea di qualche tipo di follia".
Day-Lewis ha ricordato che preferisce usare il Metodo piuttosto che fare battute con degli stratagemmi per farlo somigliare il più possibile all'idea che ha il regista del personaggio, ma non solo, ribadendo la sua libertà di scegliere quale sia l'approccio che gli artisti credono sia l'unico efficace per lavorare come attori.