Coronavirus: Robert De Niro paragona l'isolamento di New York all'11 settembre 2001

Robert De Niro racconta di com'è vivere l'isolamento a New York City, paragonando questo momento particolare alla desolazione vissuta dopo l'attentato dell'11 settembre 2001.

La star di Hollywood Robert De Niro ha descritto l'isolamento vissuto a New York City a causa della pandemia di Coronavirus, paragonando la sua sensazione alla stessa provata dopo l'attacco terroristico dell'11 settembre 2001, una sorta di vuoto che sembra quasi la scena di un film.

Robert De Niro, infatti, ha parlato con il giornalista Jake Tapper della CNN lo scorso venerdì, raccontando la sua opinione in merito a come New York City sta vivendo la pandemia di COVID-19, paragonando il tutto all'11 settembre 2001, data che tutti cittadini newyorkesi non dimenticheranno mai: "Sembra lo stesso dell'11 settembre. È irreale vedere ogni grande città del mondo con una sorta di vuoto, lo vedi solo in un film."

L'attore si è poi dilungato parlando di come Andrew Cuomo, governatore dello Stato di New York, stia gestendo al meglio la situazione: "È un sollievo vederlo parlare e farsi carico di questa situazione, qualunque cosa accada. Ha preso provvedimenti. Penso che sia fantastico. È un newyorkese. Italo-americano. Lo capisco senza che lui dica troppo."

L'unica lamentela che Robert De Niro ha esternato è stata riferita al governo degli Stati Uniti che, secondo lui, si è mosso troppo tardi per far fronte a un'emergenza che aveva già dato i suoi segnali: "Ho desiderato che le persone e il governo si fossero mosse prima per far fronte all'emergenza. I segnali c'erano, non saremmo in questa fase della pandemia se avessero agito prima"