Da venerdì 7 a martedì 11 novembre si svolgerà al Cinema Odeon di Firenze (a Piazza Strozzi) la 30esima edizione di Cinema e Donne, festival di cinema internazionale presente all'interno del cartellone 50 giorni di cinema internazionale a Firenze, coordinato e promosso dalla Mediateca Regionale - Toscana Film Commission.
Oltre agli interventi di venti registe provenienti da tutto il mondo, durante la kermesse sono previste tavole rotonde, incontri, spettacoli musicali, esposizioni fotografiche, retrospettive, 28 proiezioni tra film e documentari, anteprime mondiali e il conferimento del Premio Gilda alle attrici Anna Karina e Teresa Saponangelo, attrice-immagine del rinnovamento del cinema italiano (entrambe presenti alla rassegna).
In programma una mostra fotografica dell'artista e regista libanese Jocelyne Saab, che si apre in contemporanea a Beirut, il 4 novembre, e che esplora lo sguardo degli arabi sull'Occidente dopo l'11 settembre 2001. Inoltre, della Saab sarà proiettato Beyrout, sulla capitale libanese negli anni Novanta.
Tra passato e presente, il Festival presenta anche la retrospettiva dedicata all'attrice spagnola Maria Mercader, una figura del grande cinema italiano, alla presenza del figlio musicista Manuel De Sica.
In apertura del Festival, il 7 novembre alle ore 10.00, sarà consegnato il Premio Sigillo della Pace, giunto quest'anno alla undicesima edizione - che viene attribuito dal Comune di Firenze alle registe (presenti a Firenze) che raccontano le tante e diverse problematiche sociali, umane e politiche della nostra epoca.
Tra le anteprime, c'è sicuramente l'opera prima della regista camerunese Joséphine Ndagnou, Paris à tout prix, girato in Camerun e in Francia. Presentato in anteprima a luglio al Centro Culturale Francese della capitale camerunese, il film è stato prodotto ed interpretato, oltre che diretto, dalla regista, che ha dovuto superare molte difficoltà per portarlo a termine. Difficoltà soprattutto economiche, dall'inizio delle riprese fino alla postproduzione, tanto che ancora non sono stati pagati né gli attori né i tecnici che hanno preso parte al progetto. La storia ruota attorno alla protagonista Suzy, una giovane camerunese che affronta un viaggio nell'inferno della povertà, della prostituzione e dell'emigrazione.
Tra le proiezioni, Vogliamo anche le rose, il recente documentario di Alina Marazzi, un documentario che racconta il profondo cambiamento avvenuto nel costume in Italia tra gli anni Sessanta e Settanta grazie alla liberazione sessuale e al movimento femminista. Vengono riproposte le più importanti tappe di questo percorso filtrandole attraverso lo sguardo femminile di una regista poco più che quarantenne.