Cinema chiusi: un multisala in Salento resta aperto nonostante il divieto: "Resistenza civile"

I cinema chiudono fino a novembre ma il multisala di Taviano nel Salento resterà aperto nonostante il divieto imposto dal nuovo DPCM: il gestore è pronto a resistere fino alla chiusura forzata della sala.

Il multisala di Taviano nel Salento resterà aperto nonostante le nuove misure anti Covid del nuovo DPCM e la chiusura dei cinema: il gestore ha dichiarato che il cinema è un luogo sicuro e resisterà fino alla chiusura forzata della sala.

Antonio Mosticchio è il titolare del cinema Multiplex Sala Fasano di Taviano e all'ingresso ha affisso un cartello con la scritta "Io resto aperto". La protesta è nata subito dopo la pubblicazione del nuovo DPCM che ha imposto la chiusura dei cinema. A chi gli chiedeva il motivo della sua "disobbedienza civile" Mosticchio ha dichiarato: "Appurato che non esistono evidenze scientifiche di focolai dovuti a cinema e teatri, che da sempre sono stati i luoghi più sicuri in quanto garantiscono il mantenimento della distanza di sicurezza, l'uso delle mascherine, il continuo ricambio di aria e la sanificazione dei posti a sedere, si è deciso di adottare un comportamento di disobbedienza civile".

Il titolare del multisala ha deciso che il suo cinema resterà aperto: "Fino a quando non vi sarà una chiusura forzata noi resteremo aperti, perché in questo momento storico il cinema è più che mai una forma di evasione e di arte che garantisce intrattenimento e apporto terapeutico in un periodo di forte stress psicologico".

Il mondo dello spettacolo si è mobilitato contro la chiusura delle sale cinematografiche sottolineando che dal 15 giugno al 3 ottobre su quasi 350mila spettatori si è registrato solo un caso di positività al Covid-19. Carlo Fontana, presidente dell'Agis, ha scritto al premier Giuseppe Conte e ai ministri competenti per chiedergli di rivedere la decisione presa con il nuovo DPCM. Il gestore del multiplex Fasano di Taviano appoggiando l'appello dell'Agis precisa: "io e gli altri gestori cinematografici non siamo negazionisti. Il virus esiste, ne siamo ben consapevoli e infatti adottiamo e abbiamo sempre adottato tutte le misure di prevenzione consigliate dal Cts. La nostra protesta è contro le misure intraprese nei confronti di cinema e teatri, dove il rischio di contagio è praticamente nullo".