Carlo Verdone è salito sul bus per Ladispoli per festeggiare i 40 anni di Un Sacco Bello: l'attore è salito su un autobus Cotral degli anni '80 ed è arrivato alla fermata dove sarebbe dovuto scendere Leo, il personaggio del suo film, se non avesse incontrato Marisol.
In occasione dei 40 anni di Un Sacco Bello sono state prese molte iniziative: a luglio Verdone annunciò sui social che sarebbe stata affissa una targa sull'iconico palo della morte per ricordare il punto in cui Enzo il bullo e Renato Scarpa partirono per la Polonia. Ieri a Ladispoli è stata messa una targa in ricordo del film. Carlo Verdone è salito su un autobus Cotral degli anni '80 ed è arrivato nel posto in cui sarebbe dovuto arrivare Leo. In Un sacco bello l'attore interpretava tre personaggi, tra cui Leo, che manca l'appuntamento con la madre a Ladispoli per assecondare Marisol, la bella ragazza spagnola che ha incontrato in una Roma deserta.
Carlo verdone ha ringraziato le autorità ed il pubblico presente: "Sono io che devo ringraziare voi, perché voi siete il mio pubblico. Voi mi avete dato la forza, la benzina per andare avanti: senza il pubblico, l'attore non è niente. Il successo di Un sacco bello è nei personaggi inseriti in un contesto estivo poetico, com'erano Roma e l'Italia del tempo. Un territorio che, purtroppo, non c'è più. Se avessi saputo che questo film sarebbe stato così tanto apprezzato, l'avrei fatto gratis, non me ne sarebbe fregato niente".
Il regista ha promesso che Ladispoli sarà il set di un suo prossimo film: "Non ho filmato Ladispoli perché credevo che fosse più poetico vedere lui in salita che va a prendere il pullman. Abbiamo immaginato, però, che questo povero Leo sia finalmente arrivato alla fermata di Ladispoli. Avere una targa qui da voi mi rende veramente orgoglioso e spero di potervi venire a trovare più spesso, per girare delle scene. Sarà un mio impegno preciso".
Per l'occasione sulla ruota panoramica del paese è stato proiettato Un sacco bello e questo ha emozionato Verdone: "_Per me ha continuato questo è un regalo davvero prezioso: vedere proiettate su una ruota panoramica le scene del mio film mi riempie di emozione e non me lo sarei mai immaginato di poter attraversare quattro decenni. Sono stato fortunato, perché in questo lavoro il talento non basta: servono la salute e la fortuna".