Carlo Verdone ha elogiato la carbonara, il tipico piatto della cucina romana, omaggiato oggi in occasione del CarbonaraDay, ricordando quando questa tipologia di pasta veniva cucinata dalla Sora Lella sul set di 7 chili in 7 giorni.
Nel corso del CarbonaraDay, sui social si sono susseguiti una lunga serie di omaggi ad uno dei piatti più celebri della cucina romana. Due anni fa, proprio in questo periodo, Carlo Verdone ha elogiato la carbonara tramite un'intervista rilasciata a Quotidiano.net. Il regista italiano spiegò che a rendere così vincente questo piatto non è altro che la sua semplicità: "La carbonara ci dice che la semplicità vince e che la genialità della cucina italiana è stata sempre quella di coniugare cose estremamente semplici creando piatti originali". L'attore di Un sacco bello ne approfittò per raccontare anche la storia del piatto: "La carbonara è nata come un piatto d'emergenza, alla fine della guerra, durante l'Occupazione di Roma. Mancava quasi tutto. Si cucinava con il poco che rimaneva reperibile: pasta, formaggio secco, uova, carni conservate come il guanciale o la pancetta. Dalla fame è nato un piatto semplice e grandioso. Per sapore, consistenza, raffinatezza".
Nel corso dell'intervista non è poi mancato un ricordo legato alle riprese di 7 chili in 7 giorni, film del 1986 di cui lui era interprete al fianco di Renato Pozzetto. Il cast dell'opera diretta da Luca Verdone comprendeva anche Elena Fabrizi, conosciuta come la Sora Lella, celebre anche per il suo talento ai fornelli. Uno dei ricordi più affettuosi di Carlo Verdone, in riferimento al set del film, riguarda proprio lei: "Era un'attrice meravigliosa ed una straordinaria cuoca. All'epoca tutta la troupe insorse perché si rifiutava di mangiare il cestino preparato dalla produzione e voleva un piatto della sora Lella. Lei accettò. Veniva da casa con le uova, il guanciale ed il pecorino per preparare la carbonara". Il regista di Si vive una volta sola ha quindi ammesso che durante le riprese ingrassarono tutti, compresa Elena Fabrizi: "Risultato tragico: prendemmo tutti quattro chili. E lei, a cui il medico aveva ordinato 'Mi raccomando, niente pasta' prese più chili di tutti, perché voleva mangiare insieme con noi. Ma alla carbonara di sora Lella nessuno poteva rinunciare, neanche lei".