Jodie Foster, ospite degli incontri Kering's Women in Motion organizzati a Cannes da Variety, ha svelato quale stereotipo non ha mai sopportato nelle storie scritte per il cinema con protagonista una donna.
Secondo la star, gli sceneggiatori ricorrono infatti troppo spesso alla stessa idea: "Ogni volta che un autore maschio cerca delle motivazioni per i comportamenti delle donne si rifugia sempre nella violenza sessuale. Era più o meno: 'Mi chiedo perché è in una valle di lacrime? E' perché è stata violentata. Perché ha dei problemi con il suo capo? E' perché è stata violentata e lo si scoprirà più avanti...'. Era ridicolo. Era in ogni film che ho visto: si scopriva che quello che animava le azioni di una donna alla fine era sempre la violenza sessuale. Per qualche motivo gli uomini lo consideravano facile e applicavano questo concetto al personaggio femminile. Erano incapaci di mettersi nei loro panni e pensare 'Era competitiva a causa del suo rapporto con la madre'...Erano incapaci di fare quel passaggio".
Jodie ha poi spiegato che l'attuale ossessione di Hollywood per i blockbuster rende complicata la creazione di progetti realizzati dalle donne e pensati per un pubblico femminile. La regista pensa che i progetti drammatici dal budget di medio livello e le commedie romantiche ora riescano a trovare più spazio sul piccolo schermo, e in più puntare su lungometraggi ad altissimo costo limita le opportunità per i talenti emergenti: "I responsabili degli studios sono spaventati. Questo è il periodo in cui sono maggiormente inclini a non prendere rischi che io abbia mai visto".
La star ha però concluso sottolineando che ora le donne riescono a ottenere ruoli importanti all'interno della produzione, mentre in passato potevano solo lavorare come truccatrici o avere ruoli secondari: "Ho visto i volti cambiare con il passare del tempo. Tutto è cambiato quando le donne sono arrivate sui set...sembrava un'atmosfera più vicina a quella di una famiglia...i set sono diventati più salutari".
Jodie ha poi spiegato: "Sono stata cresciuta da una madre single e anche se il mondo mi diceva che non c'erano molte registe donne ho deciso che lo sarei diventata". Le scelte prese dalle grandi case di produzione, tuttavia, potrebbero limitare questa trasformazione in positivo, riportando indietro nel tempo la situazione per quanto riguarda la partecipazione delle donne alla creazione artistica: "Non penso che ci sia qualche piano per cui gli uomini stiano cercando di limitare la presenza delle donne nel mondo del cinema. Le persone vogliono essere aperte e cambiare...Sono bloccati ai modelli tradizionali".
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