Ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, Bruce Springsteen ha parlato di politica, soffermandosi sulla situazione attuale del suo paese, gli USA, sotto la presidenza di Trump, ma ha anche raccontato qualcosa in più del suo lato più intimo, a cui è dedicato il biopic Springsteen: Liberami dal nulla, nei cinema italiani dal 23 ottobre.
Il film si concentra su due anni in particolare della vita di Springsteen, quelli legati alla composizione e incisione di Nebraska, album intimista che seguì l'enorme successo del tour the River, con il rocker ormai lanciato nell'olimpo delle star.
"Quel momento ha rappresentato una grande transizione per la mia salute mentale e per la mia vita" ha detto Springsteen a Fazio. "Non so se raccontarlo nel film sia stata una scelta coraggiosa. Abbiamo raccontato il momento in cui ho inciso Nebraska, uno dei miei album preferiti, perché volevamo dare più dramma e più musica nel mio personaggio".
Il cantante ha proseguito: "Ho sempre cercato di seguire la mia musa e la musica. La cosa più importante, per me, è capire cosa farò. Non mi preoccupo se il mio album avrà successo o meno. Mi interessa dare verità al mio pubblico perché la mia anima sta col mio pubblico. Questa è la mia vita, questo è il motivo per cui faccio e sono un artista".
La fatica di interpretare il Boss
A fianco di Bruce Springsteen, in collegamento da Londra, c'era il protagonista di Springsteen: Liberami dal Nulla Jeremy Allen White, che annuisce con vigore alle parole del cantante.

"Non è stato facile calarsi nei panni di Bruce" ha ammesso White. "Ho sempre ammirato lui e la sua arte. So quanto è amato dal pubblico di tutto il mondo, ci sono molto idee intorno a lui. Ho dovuto trovare il mio modo di capirlo da giovane, quando era trentenne e iniziava a diventare ciò che è oggi. Quello è stato il periodo della sua vita dove è davvero iniziata la sua carriera quindi sono partito da lì per capire il suo passato e il suo presente".
Nella nostra recensione di Springsteen: Liberami dal Nulla sottolineiamo il talento di Jeremy Allen White nel cantare come il Boss senza sfigurare affatto. Per il ruolo la star di The Bear ha dovuto imparare a cantare e anche a suonare un po' la chitarra.
"Questo è stato importantissimo" ha spiegato. "Sentivo l'enorme responsabilità del ruolo e volevo rendere giustizia alla storia di Bruce, alla sua vita e a tutte le persone che lo amano e lo seguono da decenni".
Il risultato è stato molto apprezzato dallo stesso Springsteen che ha lodato il suo lavoro e il suo "talento naturale nel canto. Canta dando la sua impronta personale nei miei brani, interpretandoli con l'anima. Adesso licenzio Little Steven e metto Jeremy al suo posto".