Bong Joon-ho ha condotto una conferenza stampa a Seoul in seguito al suicidio dell'attore di Parasite Lee Sun-kyu avvenuto alla fine di dicembre. Indagato dalla polizia di Incheon per un presunto consumo di sostanze stupefacenti, l'attore era finito al centro di una tempesta mediatica di giudizi sui social per due mesi prima di morire.
Sostenuto da un nutrito gruppo di artisti coreani, organizzazioni culturali e associazioni commerciali, Bong Joon-ho ha chiesto espressamente un'indagine sulle metodologie della polizia affinché i media riflettano sulla copertura sensazionalistica che potrebbe aver influito sulla decisione di Lee di togliersi la vita. In particolare, il canale televisivo KBS è stato particolarmente criticato.
La dichiarazione contro i media
Il giorno prima il gruppo aveva pubblicato una dichiarazione dal titolo "Richieste di artisti e lavoratori culturali di fronte alla morte del defunto attore Lee Sun-kyun". La conferenza stampa si è svolta al Korea Press Center:"È necessario apportare chiare migliorie legislative per garantire che principi ed eccezioni non vengano invertiti tra i diritti umani degli indagati e il diritto del pubblico di essere informato, e che le autorità investigative non interpretino e non applichino arbitrariamente l'intento della legge". Gli organizzatori della conferenza hanno deciso di non rispondere alle domande dei presenti.
Il cantante Yoong Jong shin ha dichiarato:"Speriamo che una tragedia simile non accada più nel processo d'indagine sugli artisti della cultura pop. Questa è la richiesta della comunità culturale e artistica di fronte alla morte di Lee Sun-kyun".
Bong Joon-ho ha proseguito:"Chiediamo che le autorità indaghino, chiediamo che la polizia indaghi se ci sia stato qualche vuoto nella sicurezza dell'indagine dal momento in cui sono stati esposti i dettagli dell'indagine fino a due mesi dopo. Vogliamo sapere se non c'è stato alcun contatto mediatico individuale durante l'indagine e vogliamo che i risultati siano resi pubblici in modo che non ci siano dubbi"