All'inizio sembrava dovesse essere Alexandre Aja, il regista del remake di Le colline hanno gli occhi, a dirigere l'adattamento cinematografico di Black Hole, la graphic novel di Charles Burns, poi il film della Paramount Pictures è passato nelle mani di David Fincher, regista di Fight Club. Il progetto è partito dalla MTV Films, ma ora sarà sviluppato da uno studio affiliato. Roger Avary e Neil Gaiman hanno iniziato ad adattare il fumetto di Burns nel marzo del 2006.
La storia è ambientata nella periferia di Seattle a metà degli anni '70, dove un gruppo di studenti è colpito da una misteriosa malattia venerea. I teenager sono vittime di uno strano contagio sessuale che provoca mostruose alterazioni del corpo, fisiche e genetiche, dalle quali non si può guarire. Quello che ne segue non è, come ci si potrebbe aspettare, una battaglia per fermare questo morbo, né una presa di coscienza o un tentivo di affrontare il problema. Ciò di cui si è testimoni è un affascinante quanto spaventoso ritratto dell'alienazione del mondo adolescenziale. La ferocia, la crudeltà, l'ansia continua, la noia e la voglia di fuggire.
L'opera monumentale creata da Burns in nove anni è una pietra miliare dell'horror, ma non solo. La storia affronta problemi scottanti come le malattie trasmesse per via sessuale e l'emarginazione. Si spera che il film, atteso per il 2010, possa eguagliare il capolavoro di Burns.