Colpa della madre manager, dissero, quando scoppiò lo scandalo di Bar Refaeli che, pur di non fare il servizio di leva, si sposò in gran segreto con un amico di famiglia, classe '67 e fu esonerata. La giovane modella con la pelle d'oro nell'intervista a GQ - che nel numero in edicola da oggi le dedica un'accattivante e inedita copertina - ha l'aria di una ragazzina normale, da vicina della porta accanto. A fare questo lavoro ha iniziato giovanissima, a otto mesi appena.
Chi l'ha aiutata ad arrivare al successo nel passaggio da bimba-modella a modella vera ? "Mio padre e mia madre, naturalmente (sua madre, Zipi, ex modella, è ancora una donna bellissima, ed è il motore che spinge Bar, ndr). Senza di loro non sarei mai diventata la persona emozionalmente e mentalmente equilibrata che sono adesso. Quello della moda è un mondo pericoloso, pieno di insidie". Che cosa prova oggi per Israele? Si sente più cittadina del mondo o del suo Paese? "D_i Israele: è il mio cuore, la mia anima. Quello di Israele è un mondo libero e aperto, dove si vive una vita semplice, centrata sulla famiglia e sugli amici, non alienata. In Israele non si pensa solo a se stessi_". Che cosa sogna per Israele? "Un futuro di pace e di armonia". E per se stessa? "Sogno felicità e salute per le persone che amo, per la mia famiglia e per i miei amici. E poi sogno di essere felice. Di sposarmi, di avere figli". Professionalmente, invece? "Vorrei iniziare un business tutto mio, che mi somigliasse. Una cosa molto semplice, quindi: se si trattasse di creare "make-up", per esempio, proporrei uno stile molto naturale. Come il mio". Lei sembra, in effetti, una donna straordinariamente, incredibilmente normale. Mi dica la verità, non c'è proprio nessun prezzo da pagare per essere così belli? "Se c'è, non l'ho ancora scoperto. Sono una persona felice. Del resto non è che io mi alzi tutte le mattine dicendomi "mamma mia quanto sono bella". E poi, come tutti sanno, dopo 15 minuti che chiacchieri con una persona ti dimentichi che è bella. Le cose importanti sono altre: se io fossi differente, antipatica e strafottente, per esempio, nessuno vorrebbe lavorare con me. Sembra banale, ma è vero che la bellezza interiore è l'unica che rimane e che conta, alla fine".