Aprile è senz'altro il mese di Takashi Miike, il rivoluzionario e super prolifico regista giapponese, molto amato dalle nostre parti. Nella sua pragmatica ed intelligente umiltà Miike si chiederà il perché di tanta attenzione. Fatto sta, che due giorni prima che il suo nome assicuri un'apertura di grande rilievo al prossimo Far East Film Festival (ad Udine dal 21 al 29 aprile), il regista con all'attivo settantacinque titoli realizzati in soli quindici anni, sarà omaggiato di una retrospettiva di grandissimo valore, composta da ben ventisei film, che spazieranno, nell'arco dell'intervallo 18 aprile-9 maggio, dai titoli più noti ad assoluti inediti fuori dai confini giapponesi, il tutto accompagnato da un volume, il primo nel nostro Paese, dedicato al suo cinema, con contributi di studiosi e critici italiani (Roberta Novielli, Pier Maria Bocchi, Giona Nazzaro, ecc.) e internazionali (Mark Shilling, Aaron Gerow, Tom Mes, ecc.), a cura di Dario Tomasi con Stefano Boni e neo(N)eiga.
Sulle nostre pagine, Miike è da anni tenuto in grande considerazione, seguito, studiato, amato. Il plauso per l'iniziativa vale quindi doppio, come l'ammirazione per la cornice scelta: il Museo del Cinema di Torino e la selezione dei titoli che spaziano dalla trilogia estrema Dead or Alive ai suoi celebri, quanto a tutti gli effetti introvabili in Italia, Ichi the Killer, Happiness of the KatakurisGozu[/FILM] e Visitor Q. Saranno proiettate anche le sue ultime due opere viste al festival di Venezia: Izo e The Great Yokai War ed il suo noto The Audition. Molto interessante anche l'attento sguardo che viene dato al Miike più classico (Rainy Dog, City of Lost Souls ed il bellissimo remake di Fukasaku Graveyard of Honor) troppo spesso sovrastato dall'immagine trasgressiva che veicola il suo cinema.
In occasione degli incontri con Miike Takashi, previsti per il 19 e il
20 aprile al cinema Massimo, il Museo Nazionale del Cinema e Il Castoro
presenteranno la monografia che fornisce il titolo alla retrospettiva, ovvero: Anime perdute. Il cinema di Miike Takashi, a cura di Dario Tomasi, con Stefano Boni e neo(N)eiga. A retrospettiva conclusa Dario Tomasi terrà all'AIACE di Torino anche un corso in cinque lezioni sull'opera del regista giapponese.