Cosa fa oggi per vivere Amanda Knox? Diventata tristemente famosa per aver legato il proprio nome all'omicidio di Meredith Kercher (e per questo protagonista della seconda puntata di Crimini da copertina su TV8), la giovane di Seattle, oggi 33enne, non è mai riuscita in effetti a scollarsi di dosso quei fatti avvenuti a Perugia nel 2007.
Nessuno d'altronde potrebbe mai riuscirvi, se non sperando in un'amnesia collettiva, soprattutto nessuno che, come Amanda Knox, abbia mosso come mai nessuno prima cariche giuridiche e opinione pubblica di ben due Paesi, l'Italia da una parte, convinta della sua colpevolezza nella morte di Meredith Kercher, dall'altra gli Stati Uniti, suo Paese d'origine. Ed è proprio negli USA che Amanda è tornata quando, nel 2011, dopo il ricorso in Appello, e dopo 4 anni di detenzione nel carcere di Perugia, è stata dichiarata innocente, insieme all'ex fidanzato Raffaele Sollecito.
L'Italia, invece, è stato il posto in cui non è più voluta tornare, nè per il processo successivo, che la dichiarò colpevole nel 2013, nè per la definitiva assoluzione, due anni più tardi. Almeno non fino all'estate del 2019, quando, tra le polemiche, viene invitata come super ospite al primo Festival della Giustizia Penale. Tema dell'incontro: il processo penale mediatico.
Nel frattempo, proprio a partire dal 2011, Amanda Knox ha provato a rimettere in piedi la sua vita: tornata a Seattle, non solo si è laureata, ma ha anche scritto un libro sul terribile soggiorno italiano, Waiting to be Heard: A Memoir, pubblicato nel 2013, i cui proventi sono serviti in parte alla famiglia per pagare le ingenti spese processuali.
Negli anni successivi la Knox ha deciso di continuare a sfruttare la sua sinistra popolarità: nel 2018 per esempio ha tenuto un tour in alcuni college americani che ha fatto letteralmente infuriare la famiglia Kercher. Il perchè? Amanda veniva profumatamente pagata - circa 9.000 dollari - per raccontare quel terribile omicidio in cui si era trovata coinvolta 11 anni prima.
Non solo: nel 2017 ha accettato una collaborazione con Vice per condurre uno show sul web dedicato alle donne vittime di violenza fisica e psicologica. Nel 2019 è stato il magazine Westside Seattle a offrirle una rubrica su amore e vita, in virtù di quella che l'editore ha chiamato "visione unica dell'esistenza", forgiata soprattutto negli anni di carcere in Italia.
Se gli Stati Uniti, dunque, a distanza di tanti anni da quel "fattaccio", continuano a scoprirsi in qualche modo attratti dalla figura di Amanda Knox, in Italia invece sono ancora in molti a ritenerla colpevole, o non completamente estranea ai fatti di quell'omicidio. Ecco perchè ogni suo ritorno in pubblico, anche solo sui social, provoca ondate di indignazione e scherno. Come quando, nel 2019, insieme al fidanzato, il giornalista Christopher Robinson, ha lanciato una raccolta fondi per raggiungere la quota - 10.000 dollari - necessaria a organizzare le nozze. Il motivo? Il recente viaggio in Italia, per partecipare al Festival della giustizia penale, sarebbe costato alla coppia tutti i risparmi.
Nulla di paragonabile, però, a quanto successo lo scorso 4 novembre 2020 quando, commentando su Twitter le elezioni americane, la Knox ha scritto: "Qualsiasi cosa succeda, i prossimi quattro anni non possono essere peggiori di quelli che ho trascorso in Italia". Sono stati in molti a risponderle, proprio dall'Italia, e quasi tutti, compresa Selvaggia Lucarelli, le hanno ricordato che i prossimi 4 anni potrebbero essere in effetti peggiori, potrebbero somigliare al periodo di studio all'estero della povera Meredith Kercher.
Oggi, tra un tweet maldestro e un'intervista in cui spiega che in realtà quella "Foxy Knoxy" non era lei, Amanda Knox continua a lavorare come giornalista e conduce, insieme al marito Christopher Robinson il podcast Labyrinths, che racconta esperienza di vita al limite, proprio come quella di cui la Knox non si libererà mai.