I registi Pedro Almodovar, Atom Egoyan, Todd Solondz, Monte Hellman, Hal Hartley, Victor Erice e Abel Ferrara sono alcuni dei 375 autori che ieri hanno formalmente annunciato il boicottaggio del Gijon Film Festival. La ragione di questa presa di posizione sta nell'allontanamento del direttore della manifestazione spagnola, Jose Luis Cienfuegos, rimosso l'11 gennaio dal neonato partito di destra Foro de Asturias, che controlla il Gijon Town Hall, maggior finanziatore della rassegna. Gli autori hanno diffuso un manifesto che contiene la drammatica protesta contro il licenziamento di Cienfuegos e che si sta spargendo in Europa, America Latina e Stati Uniti. Tra i firmatari del manifesto troviamo moltissime personalità del mondo del cinema e dell'arte come il veterano Fernando Trueba, Geraldine Chaplin, Harmony Korine, i sudamericani Carlos Reygadas e Lucia Puenzo e tre dei quattro nominati ai Premi Goya: Enrique Urbizu, Almodovar e Mateo Gil.
Jose Luis Cienfuegos, nominato nel 1995, trasformò una manifestazione a basso budget in una rassegna fondamentale per la distribuzione delle pellicole indipendenti spagnole in tutto il mondo e mutò un evento minore nel più stimato evento regionale, nazionale e internazionale. La sua identità unica e la sua attenzione al pubblico e al mercato hanno fatto sì che il Festival di Gijon proponesse programmi di elevata qualità. Le preoccupazioni degli autori si concentrano ora sul successore di Cienfuegos, lo spagnolo Nacho Carballo, che potrebbe appannare con le sue scelte una rassegna d'eccellenza internazionale. A complicare la situazione culturale spagnola vi è naturalmente anche la crisi economica che ha colpito il paese, ma quello di Gijon resta un caso isolato. "Ovviamente i tagli vanno fatti" ha dichiarato il regista Jonas Trueba a Variety "ma ciò che è veramente frustrante è la scelta di colpire un evento che riusciva a fare così tanto con un budget così ridotto".