Alessio Cremonini, il regista di Sulla mia pelle è senza lavoro, non riesce a trovare finanziamenti per i suoi progetti e, con uno status su Facebook, si è proposto su Facebook per video d'autore, matrimoni ed altre cerimonie.
Alessio Cremonini, che ha ricostruito la vicenda di Stefano Cucchi nel film Sulla mia pelle, che aprì la sezione Orizzonti di Venezia 2018 e vinse quattro David di Donatello, non è riuscito più a tornare dietro la macchina da presa. Il regista romano il 30 gennaio ha scritto su Facebook "Regista senza lavoro: mi propongo per video d'autore di matrimoni, comunioni, lauree". Un post ironico, che nasconde la rabbia e l'amarezza che Alessio sta provando in questi giorni, e che ha raggiunto subito il cuore degli utenti del social che lo invitano a non mollare: "Hai toccato un tema approfondendolo sapientemente che può aver disturbato persone che hanno potere decisionale"; "È anche grazie a te se la storia di Stefano è arrivata al cuore di tante persone"; "Se è così posso pensare che ti hanno fatto terra bruciata intorno. Non mi meraviglierei per niente se all'estero ti stendessero il tappeto rosso". Questi sono solo alcuni dei tanti messaggi di solidarietà che hanno riempito la bacheca di Alessio sul social.
Raggiunto nella sua abitazione da Il Fatto Quotidiano il regista ha detto "Evidentemente il mondo dello spettacolo è più duro di quanto si racconti e di quanto me lo aspettassi, le cose che propongo al momento non riescono ad avere finanziamenti". I progetti di Cremonini sono sempre incentrati sulla politica "Sono progetti dall'impronta politica come è stato Sulla mia pelle. Io ho quel tipo di ispirazione lì, come lo ebbi per Border e Private scritto con Saverio Costanzo. L'ho comunque presa in modo ironico come si legge su Facebook. Tra l'altro non sono uno che vive il mondo dello spettacolo come altri registi e anche su Facebook i miei contatti sono al 99% di persone normalissime. Per questo sono stato circondato dal loro affetto dopo questo post".
Alessio Cremonini si dice colpito dal fatto che un film difficile drammatico lo abbia avvicinato in maniera così netta alla gente comune "Ogni volta che vado in taxi mi chiedono che lavoro faccio e io dico il regista. E che film hai fatto? Quello su Stefano Cucchi. Ebbene tutti i taxisti l'hanno visto, tutti i barbieri l'hanno visto, tutti i medici l'hanno visto tutto. Piaciuto o meno è raro che un film su un tema così difficile e drammatico abbia suscitato questa vicinanza".