Addio, Mario Merola: il celebre cantante napoletano, che tra gli anni '70 ed '80 fu anche interprete di numerose sceneggiate cinematografiche, si è spento ieri sera all'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia dove era ricoverato dallo scorso 7 novembre per un'insufficienza cardio-respiratoria.
Il cantante si era sentito male nella sua abitazione di Portici, in provincia di Napoli, ed era stato subito trasportato in ospedale, dove la sua situazione era stata definita gravissima. Negli ultimi giorni Merola era stato in coma farmacologico e nonostante ieri sembrava che le sue condizioni fossero migliorate, i medici ritenevano che il cantante stesse comunque attraversando una fase molto delicata.
Tantissime persone, tra cui parenti, amici ed ammiratori del cantante si sono riuniti davanti all'ospedale di Castellammare per essere vicini alla sua famiglia, tanto che si è reso necessario l'intervento dei carabinieri, che hanno impedito l'accesso al reparto di rianimazione, dove Merola era ricoverato.
Nato a Napoli il 6 aprile del 1934, in gioventù aveva fatto diversi lavori per sbarcare il lunario: da aiuto cuoco a scaricatore di porto: e furono proprio i suoi colleghi del porto di Napoli a convincerlo a tentare una carriera nel mondo della musica. Merola incise un disco ed esordì in una sceneggiata al Teatro Sirena che divenne immediatamente un successo. Nel '64 si sposò con Rosa Serrapaglia, che gli diede tre figli, e con la quale andò a vivere in un attico a Portici, nel quale ospitò anche i tre figli di Enza, la sorella di Rosa che morì di cancro.
In quegli anni riesce a conquistarsi l'affetto del pubblico napoletano, interpretando numerose sceneggiate e brani appassionati come Ciento Catene e Freva 'e gelusia, che portò anche al Festival di Napoli. A 31 anni Merola era già il re della sceneggiata, nonostante il suo ruolo spetti generalmente ad interpreti anagraficamente più maturi, e la sua popolarità supera i confini del Sud Italia: nel '76 porta la sua sceneggiata a Milano, e l'anno successivo parte per il Canada e gli Stati Uniti, dove viene ricevuto dal presidente Gerald Ford.
Tra gli anni '70 e '80 Merola raggiunse la massima popolarità interpretando numerosi melodrammi partenopei sul grande schermo, tra cui Zappatore, Guapparia, Lacrime napulitane e I figli... so pezzi 'e core. La sceneggiata diventa quindi un vero e proprio genere cinematografico e si adegua ai tempi: i malamente diventano spacciatori di droga, manager senza scrupoli e scippatori e non solo boss della malavita.
Negli ultimi tempi era stato tra gli interpreti di Sud Side Story di Roberta Torre ed aveva prestato la sua voce al personaggio di Vincenzone nel cartoon Totò Sapore e la magica storia della pizza. Nei suoi spettacoli più recenti, Merola si era esibito accanto al figlio Francesco, anche lui cantante e musicista.