Si è spento ieri sera il regista Vittorio De Seta, autore di numerosi documentari e cinque lungometraggi tra cui Banditi a Orgosolo, e l'ultimo Lettere dal Sahara, presentato alcuni anni fa a Venezia. De Seta era nato a Palermo nel 1923, ma da molti anni viveva in Calabria, terra d'origine di sua madre, alla quale era legatissimo. Dopo aver concluso gli studi in architettura, a trent'anni De Seta iniziò a lavorare nel cinema, prima come aiuto-regista, e in seguito come sceneggiatore e documentarista. Nei suoi primi lavori, realizzati a partire dalla prima metà degli anni Cinquanta, De Seta esplora la vita quotidiana dell'Italia insulare, in particolare delle comunità di pescatori, contadini e pastori. A questi brevi cortometraggi - che di recente la Cineteca di Bologna ha raccolto nel DVD antologico Il mondo perduto - fanno seguito alcuni lavori di fiction, tra cui il già citato Banditi a Orgosolo, L'invitata e Un uomo a metà, mentre nei primi anni '70 firma una miniserie per la Rai dal titolo Diario di un maestro, che sarà accolto bene dal pubblico e darà inizio ad una collaborazione tra il regista palermitano e la televisione di Stato.
Tra i riconoscimenti più importanti ottenuti da De Seta, si ricordano un premio a Cannes, nel '55 per il miglior cortometraggio con Isola di Fuoco, e il Nastro d'Argento per la miglior opera prima con Banditi a Orgosolo nel 1961.